Giustizia, il Cav spinge per la riforma condivisa

Ora l'invito è tornato stringente anche perché la riforma del processo penale approderà in Consiglio dei ministri a breve e da oggi si comincerà a votare in Commissione alla Camera il provvedimento sulle intercettazioni. La richiesta ad aprire un canale con l'opposizione sulla giustizia è arrivata da Matteo Brigandì al vertice di ieri (presenti anche Nicolò Ghedini e Giulia Bongiorno) e il presidente del Consiglio non avrebbe affatto chiuso la porta. «Se Bossi è stato capace di convincere la sinistra sul federalismo, Berlusconi deve fare la stessa cosa sulla giustizia», spiega il responsabile della Lega in Commissione Giustizia. «La riforma più condivisa è e meglio è ma una riforma ci deve essere al più presto», ha argomentato il Cavaliere secondo quanto viene riferito, aggiungendo che «la sinistra deve liberarsi dell'arma giustizialista, se pensa che sia un'emergenza faccia presto». Il riferimento è legato all'Italia dei valori e a Di Pietro e all'alleanza con il partito democratico. Niente di nuovo, ma il segnale che - dopo il lavoro «bipartisan» sulla legge elettorale per le Europee - non si rigetta a priori la possibilità di arrivare ad un nuovo risultato comune.