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Ronchi preme su Bruxelles «Parigi fa protezionismo»

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L'uscita del ministro delle finanze francese, Christine Lagarde, che aveva parlato di aiuti a Renault e Peugeot solo se acquisteranno componenti «made in France», non è dunque piaciuta nè a Bruxelles nè a Roma. E il ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi - venuto nella capitale europea a illustrare le linee generali del piano anticrisi che approderà venerdì a Palazzo Chigi - ha espresso la «profonda preoccupazione» del governo italiano alla commissaria Ue alla concorrenza, Neelie Kroes, chiedendo all'esecutivo europeo di vigilare. «Abbiamo detto alla commissaria che le regole europee devono valere per tutti e che il governo italiano non può accettare che in un momento di crisi come questo tali regole vengono alterate. Non accetteremo mai di vedere aiuti distribuiti in maniera disuguale. Su questo siamo intenzionati a portare avanti una battaglia fortissima. E non consentiremo a nessuno di giocare sporco». Kroes - che come riferito dal ministro Ronchi ha apprezzato l'approccio del piano anticrisi italiano rivolto non solo al settore delle auto - non si è fatta pregare. E dopo aver incontrato anche il ministro dell'industria francese, Luc Chatel, ha tagliato corto: «Ogni condizione che imponga ai beneficiari degli aiuti di investire solo in Francia o di comprare i loro componenti solo da fornitori francesi sarebbe contraria alle regole europee sugli aiuti di Stato e sul mercato unico. Si correrebbe il rischio di un ritorno al protezionismo». Ecco perchè - ha aggiunto - «un aiuto sottoposto a tali condizioni non sarebbe ritenuto compatibile col diritto comunitario». Bruxelles aspetta quindi che Parigi presenti il piano nel dettaglio, dopo l'illustrazione «molto sommaria» di ieri.

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