"Ora avanti con l'accordo sugli ammortizzatori sociali"
Ora stiamo affrontando con le Regioni la questione degli ammortizzatori sociali». Il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto guarda già oltre il provvedimento sull'auto. Sul suo tavolo c'è la questione delicata degli ammortizzatori sociali. C'è chi dice che per l'auto e le imprese si poteva fare di più. È così? «Il governo ha affrontato fino a oggi con diversi interventi questa crisi mettendo al primo punto il riordino dei conti pubblici, poi la tutela del risparmio dei cittadini con il decreto sulle banche e il decreto anticrisi con tutte le misure di carattere sociale. Ora stiamo affrontando la costruzione dell'accordo con le Regioni per utilizzare 8 miliardi nel 2009-2010 per gli ammortizzatori sociali per quelle categorie non coperte dalla cassa integrazione. Abbiamo anche attivato un programma per le infrastrutture per 16 miliardi di euro e stiamo programmando in modo efficace l'utilizzo delle risorse comunitarie. Quindi le misure per l'auto sono solo un passo di un quadro più complessivo di interventi contro la crisi». A che punto è la trattativa sugli ammortizzatori sociali? «A buon punto. I punti sui quali è in atto il confronto con le Regioni sono: le modalità di utilizzo del Fondo sociale europeo, la questione relativa alle risorse del Fas e la nettizzazione degli investimenti europei scomputati dal calcolo del patto di stabilità. Quindi anzichè rivolgere critiche generiche al governo se qualcuno ha delle proposte da fare le faccia. Stiamo facendo le cose giuste nei tempi giusti». Le risorse però sono poche dice il ministro Tremonti. «Le risorse sono importanti per affrontare le diverse voci, non sono poche". Il Sud? Ve lo siete dimenticato? «Niente affatto. Il Mezzogiorno avrà un'attenzione specifica con l'utilizzo delle ingenti risorse disponibili. Ci saranno interventi infrastrutturali concentrati su alcune grandi voci e non dispersi in mille rivoli». Il Ponte sullo Stretto lo avete messo da parte? «È uno degli interventi che il governo vuole realizzare. Ma vorrei ricordare che abbiamo il più alto debito pubblico in Europa. Bisogna essere realisti». Ma non è che i fondi Fas saranno utilizzati come un bancomat per investimenti nel Nord? È il timore delle regioni del Sud. «Parte dei fondi Fas sono stati utilizzati per le emergenze ma solo una minima parte. I 110 miliardi tra Fas e fondi comunitari saranno per l'85% rivolti al Sud. Ora l'impegno del governo è di impiegare queste risorse in modo efficace. Anche per il federalismo fiscale che preoccupa tanto le regioni del Sud sono tranquillo. Il federalismo punta a responsabilizzare le classi dirigenti, a migliorare la qualità della spesa e a tutelare le regioni più deboli».