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Napolitano: il Parlamento colmi il vuoto legislativo

Giorgio Napolitano

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E il presidente della Camera Fini chiede anche «rispetto» per la decisione dei genitori di Eluana ai quali, soli, spetta il «diritto di fornire una risposta», mentre la Chiesa torna a ribadire la sua posizione («inconcepibile ucciderla così»). Nel giorno in cui Eluana viene trasferita nella casa di cura di Udine dove, presumibilmente, trascorrerà le sue ultime ore di vita, la polemica infuria e soltanto il premier Berlusconi decide di non parlare («non voglio intervenire»), mentre dal Capo dello Stato Napolitano ai presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani è pressante la richiesta alle forze politiche di colmare un vuoto legislativo su questa controversa materia. In Italia, dove la Cassazione ha colmato un vuoto legislativo - sottolinea Napolitano intervenendo da Lussemburgo - nessuno parla di introdurre l'eutanasia, ma il caso di Eluana impone al Parlamento, dopo una «discussione pacata», l'approvazione di un provvedimento legislativo. Una sollecitazione analoga viene anche dai presidenti dei due rami del Parlamento: per Fini «il Parlamento non può sfuggire al dovere di legiferare su questi temi. «Non sappiamo esattamente quale sia l'iter che sta seguendo la clinica di Udine. Per adesso non c'è alcuna decisione; valuteremo e poi vedremo». Così il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, a «Porta a porta» di ieri sera, ha risposto alle domande dei cronisti circa la possibilità di un decreto legge, come richiesto dall'Udc, per impedire l'attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano. «Adesso - ha detto Roccella - dobbiamo prima di tutto verificare la situazione della clinica che ha accolto Eluana, la compatibilità con le regole del Servizio sanitario nazionale e con l'atto di indirizzo del ministro del Welfare. È evidente che si stanno cercando delle situazioni border line». Per il Governo torna a schierarsi il ministro del Welfare, Sacconi, che sta valutando eventuali provvedimenti, ricordando che «Eluana si trova in uno stato vegetativo e non di morte cerebrale, in una condizione in cui tra l'altro la scienza non sa dire con certezza assoluta se sia reversibile o meno». La politica si divide quindi tra chi chiede silenzio come Gianfranco Rotondi, ministro del Programma per il quale «è il momento di tacere», e chi urla condanne come Maurizio Gasparri (Pdl) secondo il quale «è iniziato l'omicidio». Francesco Cossiga chiede un decreto per salvare Eluana inviando un'interpellanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro della Giustizia e al ministro del Welfare nella quale chiede che con decreto definiscano reato il suicidio assistito, l'eutanasia o ogni altra forma di forzata cessazione della vita. Walter Veltroni, segretario del Pd chiede alla politica «discrezione» e rispetto per le sentenze. Ma «rispetto e silenzio» viene chiesto da Livia Turco (Pd) «in nome della pietas» e da Francesco Nucara (Pri) che unisce la sua solidarietà «personale e umana» al padre di Eluana.

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