Rai, avanti tutta
I presidenti hanno indicato i capigruppo a Montecitorio Massimo Donadi e a Palazzo Madama Felice Belisario, si arriva alla composizione definitiva della nuova commissione anche se loro protestano: «Non parteciperemo ai lavori». Prima riunione domani pomeriggio per eleggere il presidente, i vicepresidenti e i due segretari. Per quanto riguarda il primo, il nome resta quello di Sergio Zavoli, sul quale si era già registrata la convergenza tra Pd e Pdl. I vicepresidenti saranno Giorgio Lainati per il Pdl e Giorgio Merlo per il Pd. Silenzio ancora sui due segretari. Domani dunque, si ricomincia. Sorprese possibili? Ripensamenti probabili? «Non credo proprio - spiega Lainati -. Nessuno ha voglia di perdere altro tempo. Domani si procederà come da copione». E cioè, prima le nomine. Alla fine della seduta della commissione Zavoli dovrebbe convocare l'ufficio di presidenza, allargato anche ai capigruppo per preparare il calendario delle prossime riunioni. «Per quanto riguarda le nomine del nuovo cda Rai spiega ancora Lainati - penso che si andrà alla prossima settimana», avviando il ricambio ai vertici di viale Mazzini, in prorogatio dal maggio scorso. La decisione di Fini e Schifani mette fine a due mesi di stallo, legato alla diserzione delle sedute della Vigilanza prima da parte del'opposizione, poi anche della maggioranza, in segno di protesta contro le mancate dimissioni di Riccardo Villari, il senatore del Pd - poi espulso dal partito - eletto presidente con i voti del Pdl e due della minoranza dopo sei mesi di fumate nere. Il Pdl vuole andare avanti sebbene un parere dei funzionari di Camera e senato ha avvisato i presidenti che il ricorso annunciato da Villari contro la sua estromossione potrebbe avere qualche fondatezza. Si va avanti anche a correre il rischio che tutto possa essere annullato. D'altronde esiste già un precedente in questo senso, quando venne scelto come direttore generale Alfredo Meocci. Oltre all'ex presidente dalla Vigilanza esce Adriana Poli Bortone ed entra in quota Pdl Vincenzo Fasano. Tra i 40 commissari ci sono altre novità rispetto alla formulazione originaria della commissione. Naturalmente il Pd non ha ripresentato Riccardo Villari, e al suo posto è stato scelto Mauro Ceruti, preferito al dalemiano Nicola Latorre, (non proprio nelle grazie di Veltroni), uscito dalla commissione per far posto a Sergio Zavoli, dopo l'intesa con la maggioranza sulla presidenza della commissione. Mentre fra i leghisti Marco Reguzzoni cede il posto a Davide Caparini. Resta il problema dell'Idv. Ancora ieri sera, Antonio Di Pietro faceva sapere che il suo partito rientrerà nella commissione «dopo lo scempio compiuto contro la democrazia non facendo scegliere un candidato della opposizione» subito dopo la nomina del Cda della Rai che «è già, bello e pronto in qualche cassetto». E chiude: «Dopo la nomina del Cda rientreremo per continuare la nostra battaglia nelle istituzioni».