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Nel centrodestra parte la "battaglia per la vita"

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Una raccolta di firme per la difesa dei valori che stanno alla base della vita, dal concepimento alla morte naturale, e quindi della famiglia. Una presentazione voluta proprio il 1° febbraio per la trentunesima Giornata Nazionale per la Vita, che ha avuto come tema, scelto dalla Conferenza episcopale italiana, «La forza della vita nella sofferenza», sottolineando esplicitamente la posizione della Chiesa Cattolica sull'eutanasia e i trattamenti di fine vita. Una questione sollevata in questi mesi soprattutto dalla vicenda legata a Eluana Englaro. A promuovere l'iniziativa erano presenti oltre ai sottosegretari Antonio Buonfiglio ed Eugenia Maria Roccella e alla delegata del sindaco di Roma per la Promozione e tutela della vita, Maria Novella Luciani, anche il coordinatore del movimento del Trifoglio, Alfredo Iorio. «Se normassimo, ad esempio, il diritto al suicidio - afferma Eugenia Maria Roccella, sottosegretario al Lavoro Salute e Politiche sociali - nel caso vedessimo una persona pronta a gettarsi da un palazzo, non dovremmo trattenerla, ma dargli una "spintarella di stato". La nascita di questo movimento infonde speranza: rappresenta una controtendenza culturale al mito dell'autodeterminazione». «Si punta a una petizione per un organismo europeo perché l'Europa è luogo dove vengono prese tutte le decisioni fondamentali - dice Antonio Buonfiglio, sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali - Partiamo da un modello, quello dell'Agenzia europea per la Sicurezza alimentare che abbiamo già portato in Italia. Non si può non approfittare di questo momento in cui vengono rafforzati i poteri del Parlamento europeo. Grazie al trattato di Lisbona, sono state fissate maggiori possibilità per le commissioni parlamentari che saranno più incisive rispetto al passato». «Con la prossima nuova rappresentanza di deputati e la forte consistenza del Partito Popolare Europeo, ci saranno le condizioni politiche e istituzionali perché il Parlamento possa recepire indicazioni sulla valorizzazione della vita - continua Buonfiglio - Nell'ambito dell'Agenzia per la Vita, Roma deve avere ruolo centrale, è già centro di un'autorità morale per la presenza del Papa. La Città Eterna ha una storica tradizione come luogo di difesa e conservazione del Diritto. Il concetto di tutela dei diritti è tipicamente europeo e il primo è proprio quello alla vita. Sarebbe bello che l'Europa se ne facesse carico, anche nell'interesse nazionale italiano: abbiamo un forte calo delle nascite e c'è bisogno di una politica demografica forte». «Non vorremmo fare sempre battaglie estreme - prosegue il sottosegretario - Quindi non solo affrontare temi come l'aborto o il caso di Eluana Englaro. Lottare per il diritto alla vita è una sorta di stella polare, da declinare». «C'è bisogno di politiche atte a rimuovere le cause che portano le donne ad alternative dolorose - conclude Buonfiglio - Non si vuole entrare nella coscienza delle persone, influenzarne il diritto di scelta. Bisogna invece rimuovere alcune condizioni che obbligano o favoriscono certe scelte, andando quindi dalla costruzione di altri asili e nido comunali, alla conciliazione dei tempi di lavoro, alla lotta alla precarietà e al disagio sociale. Difesa della vita calata nel quotidiano. Ogni bambino che non nasce, priva la comunità nazionale di una risorsa importante».  

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