Anci contro Tremonti, scontro sulla spesa
La circolare stabilisce vincoli di bilancio stringenti al punto che impedisce l'utilizzo dei proventi delle vendite immobiliari per finanziare gli investimenti. All'Anci spiegano che siccome i bilanci dei comuni rientrano nel calderone della pubblica amministrazione, se c'è un settore che investe di più saltano tutti i saldi di bilancio. Ma questa rigidità burocratica, commentano all'Anci, non tiene conto che così si ostacolano proprio quegli investimenti che invece sono necessari per il rilancio dell'economia. Il presidente dell'Associazione dei comuni, Leonardo Domenici, ha annunciato che il 5 febbraio, al Consiglio Nazionale proporrà la rottura totale dei rapporti col Governo, l'abbandono della Conferenza Unificata ed il blocco di ogni collaborazione istituzionale, in particolare su Federalismo fiscale e Codice delle Autonomie. Per Domenici questa circolare «rende praticamente impossibile il rispetto del patto di stabilità da parte dei comuni». Il presidente dell'Anci rileva peraltro di aver chiesto già una settimana fa un incontro con il premier per dirgli che la grave crisi finanziaria avrebbe impedito all'80% dei comuni il rispetto del patto di stabilità. Finora però non se ne è fatto nulla. Ieri il vicepresidente dell'Anci Osvaldo Napoli ha inviato una lettera a Letta, per caldeggiargli un incontro chiarificatore con Berlusconi. Alle polemiche dei comuni risponde a tono l'Economia ricordando che nel 2008 i finanziamenti della Cassa Depositi e Prestiti in opere pubbliche sono stati il doppio dell'anno precedente (8,046 miliardi a fronte dei 4,220 miliardi del 2007). Gli Enti territoriali hanno ricevuto più di 6 miliardi. Nella polemica i comuni ricevono il sostegno del Pd ma anche dei due rappresentanti enti locali di FI e An, Mario Valducci e Giovanni Collino che si sono impegnati a attivarsi per ricomporre la frattura tra Anci e governo.