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«Nel Cda di viale Mazzini solo uomini dell'azienda»

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Ed è proprio Massimo Donadi, numero uno dei deputati dell'Italia dei Valori, a spiegare il senso del faccia a faccia: «È stato un incontro interlocutorio». Normalmente si usa questa formula per nascondere i problemi. È così? «No, le assicuro che è stato veramente un incontro interlocutorio. Abbiamo esposto le ragioni per cui, secondo noi, era utile vedersi». E il Pd? «C'è stata una condivisione totale rispetto a ciò che abbiamo esposto, anche sui problemi evidenziati. Poi sulle nostre richieste...» Sulle vostre richieste? «Il Pd ci ha assicurato di non aver ancora preso impegni con nessuno e che, dopo aver valutato la fattibilità tecnica delle nostre proposte, ci darà una risposta. Magari già nei prossimi giorni». Qual era la «lista delle spesa»? «Anzitutto abbiamo ribadito le ragioni della nostra perdurante volontà di non prendere parte ai lavori della Vigilanza. Con l'elezione di Villari si è evidenziata la volontà di discriminare una forza politica. Volontà che tutt'ora c'è come dimostra il fatto che, quando i nostri commissari si dimisero, i presidenti di Camera e Senato ci dissero che non potevano farlo senza nominari i propri sostituti ma così non è stato per gli altri commissari. Evidentemente ci sono regole che valgono per noi e non per loro». Avete chiesto un posto in Cda? «Abbiamo chiesto che ci venga data la possibilità di poter portare avanti il nostro impegno per costruire una Rai sana e un'informazione pluralista». Attraverso un consigliere di amministrazione. «Noi crediamo che occorra far uscire i partiti dalla Rai. Per questo abbiamo proposto al Pd di battersi perché nel prossimo Cda siedano professionalità interne all'azienda». Tipo Travaglio? «Nella televisione pubblica ci sono decine e decine di bravissimi professionisti. Ad ora non siamo in grado di fare nomi». Crede che il Pd accetterà o farà prevalere la logica spartitoria delle poltrone? «Io credo che questo momento segni uno spartiacque per i rapporti nell'opposizione. C'è la possibilità di portare avanti una battaglia comune per costruire una Rai diversa. Sarebbe un peccato buttare al vento tutto per appetiti interni». Ma se non dovessero darvi la possibilità di dire la vostra? «Da parte nostra c'è una richiesta legittima, doverosa e obbligata. Sinceramente ci aspettiamo, e lo troviamo scontato, che la nostra richiesta venga accolta».

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