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Il Cav: "Trentamila soldati per rendere più sicure le città"

Il premier Silvio Berlusconi

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All'indomani dell'ennesimo episodio di violenza urbana, il premier annuncia le misure da adottare. ùrentamila soldati nelle città italiane. «C'è una proposta di Maroni condivisa dal ministro La Russa di aumentare di dieci volte il numero dei militari che invece di essere un esercito che fa la guardia nei confronti del deserto dei Tartari sarà utilizzato per combattere l'esercito del male - afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in Sardegna per la campagna elettorale in vista delle Regionali. Il loro impiego ha già dato i suoi frutti, ricorda il Cavaliere: «Io so che sono calati tutti i reati più importanti, i reati di strada e che i cittadini hanno apprezzato molto l'utilizzo dei militari in aiuto alle forze dell'ordine». Purtroppo, si è rammaricato Berlusconi riferendosi agli ultimi episodi di violenza - e in particolare alla giovana romana stuprata a Guidonia - «nessuno poteva prevedere cose di questo genere. Sono fatti che non si possono imputare alla sicurezza, perché in campagna nessuno può prevedere cose di questo genere». L'iniziativa di Berlusconi è stata accolta positivamente da La Russa e Maroni. «Plauso e pieno sostegno al presidente Berlusconi per aver lanciato e illustrato la proposta di voler aumentare progressivamente fino a dieci volte il numero delle pattuglie miste nei quartieri a rischio di un maggior numero possibile di città - dichiara il ministro della Difesa - Per l'esattezza la proposta che venerdì ho illustrato in Cdm, prevede anche il coinvolgimento di altri corpi dello Stato tra cui la Guardia di Finanza, la Polizia penitenziaria ed eventualmente, con un apposito provvedimento normativo e adeguamento addestrativo, le polizie municipali e locali. Ovviamente il tutto sotto la direzione del ministero dell'Interno». La Russa aggiunge che, «nei prossimi giorni verrà istituita una commissione ad hoc, della quale ho già parlato in Consiglio dei ministri e sottoscritto il relativo decreto ministeriale. Sarà mia cura prima dell'avvio dei lavori della commissione, illustrare il progetto al Presidente della Repubblica». Gli fa eco Maroni: «Il controllo del territorio con l'utilizzo di tremila militari ha dato un ottimo risultato ed è per questo che stiamo valutando la possibilità di aumentarne il numero - sottolinea il ministro dell'Interno - Ma non è solo questo il controllo del territorio: bisogna mettere assieme le energie. Lo stato, il governo deve operare con le forze di polizia e i militari, ma anche anche i sindaci e le amministrazioni locali devono intervenire per rimuovere quelle condizioni di degrado ambientale che poi favoriscono la commistione di questi reati». Decisamente polemici, invece, i rappresentanti dell'opposizione. «È stupefacente la superficialità con la quale il presidente del Consiglio affronta un tema così delicato come quello della sicurezza dei cittadini - osserva Marco Minniti, ministro dell'Interno del governo ombra - Di fronte a quanto è successo mi sarei aspettato, al di là della politica degli annunci, un piano organico e completo sulle questioni della sicurezza. Si tratta, se si vuole affrontare il tema di un miglior controllo del territorio, di mettere le forze di polizia nelle condizioni di poterlo fare e, quindi, di affrontare con serietà il tema dei tagli ai finanziamenti sulla sicurezza. L'idea di utilizzare i militari contro la criminalità diffusa - conclude Minniti - sinora non ha funzionato. Vorrei ricordare al presidente del Consiglio che i nostri militari svolgono una preziosissima ed insostituibile funzione nelle missioni all'estero nelle quali sono impegnati, altro che fare la guardia nel deserto dei Tartari. E 30 mila militari, tre volte tanto quelli che sono adesso impegnati in missioni internazionali, per il controllo delle città sarebbe una misura senza precedenti, costosissima e da Stato d'assedio. E meno male che secondo Berlusconi è tutto sotto controllo». Della stessa opinione l'ex vicesindaco di Roma: «Berlusconi imita Alemanno e scarica i problemi della sicurezza sull'imprevedibilità. Insomma la colpa è di chi va in campagna, oggi i ragazzi di Guidonia, ieri i turisti aggrediti sulla Portuense. È una vergogna - sostiene Maria Pia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra del Pd - La sicurezza è un tema di grande delicatezza nei confronti del quale bisogna agire con intelligenza e decisione. Per la destra era solo un tema da campagna elettorale, serviva a soffiare sulle paure dei cittadini. Ora la loro inadeguatezza viene drammaticamente alla luce e a pagarne le conseguenze sono i cittadini, prime tra tutti le donne».  

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