Villari convoca la riunione "Ricorso alla Consulta"
Lo ha dimostrato riunendo la commissione, e cioè i due unici commissari che come lui non si sono dimessi spontaneamente, il radicale Marco Beltrandi e l'esponente dell'Mpa, Luciano Sardelli, approvando una delibera che sancisce il ricorso alla Corte Costituzionale da parte della Vigilanza contro l'atto di scioglimento di Schifani e Fini. Una delibera presa a nome di tutta la Vigilanza, condizione necessaria, secondo molti giuristi, per potersi rivolgere alla Consulta, visto che da singolo parlamentare Villari non avrebbe potuto rivolgersi alla suprema magistratura costituzionale, ipotizzando un conflitto di attribuzioni in base all'articolo 134 della Costituzione, nei confronti di Senato e Camera. Un atto che apre scenari futuri densi di contenziosi sulla commissione di controllo sulla Rai. I presidenti di Senato e Camera non sembrano però preoccupati più di tanto. La riunione di ieri, filtra da Montecitorio e Palazzo Madama, è stata poco più che una "riunione privata" e non ha alcun valore giuridico, perchè non sono state rispettate le procedure e mancava il numero legale (la metà dei commissari più uno) per la validità delle deliberazioni. L'obiettivo di Schifani e Fini è quello di nominare già martedì o mercoledì i nuovi membri della commissione, per riuscire a convocare la Vigilanza già alla fine della prossima settimana. Il primo atto dell'organismo sarà la nomina del suo nuovo presidente. Forse a quel punto il senatore Villari dovrà prendere atto di essere un ex, anche perchè non potrà più disporre degli uffici e dei locali della Vigilanza come avvenuto ieri. Intanto Beltrandi, il quale da nove giorni in sciopero della fame e occupa la commissione di Vigilanza Rai, a causa delle sue condizioni fisiche ieri sera è stato ricoverato d'urgenza in ospedale. Dal Partito radicale spiegano che «ha bisogno di stare tranquillo e che probabilmente rimarrà sotto osservazione per tutta la notte». Il malore, aggiungono, «è stato causato da una serie di fattori concomitanti».