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Nell'Idv esplode il caso Formisano

Antonio Di Pietro

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Il suo nome era già finito nel tritacarne nell'ambito dell'inchiesta che ha portano in carcere l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo. Anche Formisano, infatti, come Cristiano Di Pietro, era stato intercettato al telefono con l'ex provveditore alle opere pubbliche in Campania Mario Mautone. In quelle conversazioni, l'allora capogruppo dell'Idv al Senato, riceveva raccomandazioni («non esaudite peraltro» ha sempre sottolineato Formisano). Motivo sufficiente per diventare il bersaglio di un altro deputato Idv, Francesco Barbato, che in queste settimane non si è risparmiato critiche e accuse. L'ultima una quindicina di giorni fa: «L'assistente del segretario regionale Nello Formisano ha appena minacciato una nostra collega di partito di cambiare versione su fatti gravi. Formisano mica rappresenta la base dell'Idv. Anzi, questo ex assessore regionale di Antonio Bassolino è una palla al piede. Mi appello a Di Pietro affinché faccia pulizia». Parole dure che non sono andate giù al diretto interessato che ieri è passato al contrattacco rassegnando le dimissioni da segretario regionale. «Credo - ha scritto in una nota - che in un partito come Italia dei Valori la polemica politica interna non debba mai trascendere in attacchi diffamatori e calunniosi come quelli che sta perpetrando negli ultimi tempi sulla stampa l'onorevole Barbato, che sono oggetto di querela per diffamazione e che hanno consentito all'onorevole Mantovano l'intervento sviluppato ieri (giovedì ndr) nella trasmissione Annozero». Immediata la replica di Di Pietro: «Il partito dell'Italia dei Valori in Campania ha dimostrato, in questi ultimi difficili mesi, di saper lavorare con rigore e serietà per il rinnovamento della politica regionale. Per questa ragione non solo non posso accettare le dimissioni dell'onorevole Formisano, ma rinnovo, a lui e al gruppo dirigente campano, piena fiducia». Nelle stesse ore Barbato assicura: «Il mio rapporto con Di Pietro resta ferreo, nessuno si illuda del contrario». Lo scontro, insomma, prosegue.

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