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Parte il piano carceri, stallo sulle intercettazioni

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L'esecutivo - dopo un incontro fra il Guardasigilli e il capo dello Stato - avrebbe deciso di non procedere con un decreto legge ad hoc per non «ingolfare il percorso parlamentare» con un altro provvedimento urgente. Intanto è stato nominato il commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria previsto dal provvedimento, che sarà Franco Ionta, attuale capo del Dap. Il piano carceri è il primo testo del complessivo pacchetto sulla giustizia su cui il ministro Angelino Alfano sta lavorando da tempo. L'intenzione del governo è quella di arrivare, nelle prossime settimane, a presentare le nuove norme sul processo penale e, successivamente, la riforma costituzionale. Sulle intercettazioni il confronto in corso nella maggioranza ha visto l'apertura da parte del presidente del Consiglio alle richieste di An e Lega di includere tra i reati intercettabili anche quelli contro la pubblica amministrazione, dal peculato alla corruzione (cosa per altro già prevista dal disegno di legge Alfano già all'esame del Parlamento). Nella riforma cadrebbe insomma il meccanismo dei divieti costruiti sull'elenco dei reati intercettabili, ma subentrerebbe quello dei limiti temporali che varieranno a secondo della gravità del reato. Il premier apre anche sulla possibilità di abbassare da dieci a cinque anni il «tetto» dei reati per cui sarebbero permesse le intercettazioni: «Non credo sia così importante - dice - è sufficiente che vi sia una limitazione temporale nel loro utilizzo». Ma è netto nel condannare il sistema delle intercettazioni: «Un sistema marcio che ha consentito cose inenarrabili».

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