Giustizia, il Cdm dà il via al piano carceri

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle 10.10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi. Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta. Nell'ambito del pacchetto organico di riforma della giustizia, il Consiglio dei Ministri, a seguito di un'ampia relazione del Ministro Alfano, ha preso in particolare esame la situazione di emergenza nelle carceri e le misure necessarie a fronteggiarne gli aspetti più urgenti. Al fine di conferire la massima tempestività agli interventi nel settore, è stato deciso che il provvedimento preannunciato costituirà il contenuto di un emendamento che il Governo presenterà al Parlamento in sede di conversione di un decreto-legge all'esame delle Camere. Il complesso degli interventi sistematici in materia di riforma della giustizia verrà definito in una prossima seduta del Consiglio. I provvedimenti approvati: su proposta del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del Ministro dell'interno, Roberto Maroni un decreto-legge che consente nel 2009 lo svolgimento contestuale delle elezioni, amministrative ed europee, prevedendo che le operazioni di voto si realizzino nelle giornate di sabato (ore 15-22) e domenica (ore 7-22), in analogia con altri Paesi europei; il provvedimento inoltre garantisce l'esercizio del voto elettorale e referendario del 2009 dei cittadini temporaneamente all'estero per motivi di servizio o per la partecipazione a missioni internazionali e assicura la funzionalità delle commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali. "Dunque il Cdm ha approvato una norma che sarà presentata insieme al Milleproroghe e che dà il via al piano carceri straordinario per dare al nostro paese un'edilizia straordinaria al passo con i tempi». Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, parlando è intervenuto al termine del Consigli dei ministri che ha approvato il piano carceri. Poi il Guardasigilli ha aggiunto: «Vogliamo salvaguardare i detenuti, che vanno privati della libertà ma non della dignità». "Abbiamo scelto la via più rapida per l'immediata traduzione in legge", ha spiegato il ministro rilevando che i tempi sarebbero stati più lunghi se il provvedimento sulle carceri fosse stato proposto come un autonomo decreto-legge. Per il Guardasigilli così la strada è più veloce con l'agganciamento del piano al decreto Milleproroghe, che deve essere convertito entro il 1* marzo. ll piano straordinario per le carceri dovrà essere presentato entro 60 giorni dal commissario straordinario - il capo del Dap, Franco Ionta - e dovrà prevedere l'allocazione delle nuove strutture e contemplare il fabbisogno finanziario. Il ministro Alfano ha spiegato anche che i nuovi edifici dovrannoessere "eco-compatibili, cioè a emissioni zero". Le risorse per finanziare il piano potranno passare per tre canali. "La cassa delle ammende, la corsia preferenziale che consente l'accesso aifondi previsti dal decreto anticrisi e il ricorso a finanziamenti privati come accade in tanti paesi occidentali". In quest'ultimo caso, Alfano ha assicurato "la massima trasparenza": "Esistono ha spiegato - norme severe. Lavoriamo per costruire nuove carceri, non per aumentare il numero degli abitanti di queste carceri". Non più indulti o amnistie ma nuove carceri. "Mi sono chiesto come, nella storia repubblicana, si fosse risolto il problema del sovraffollamento nelle carceri - ha raccontato il Guardasigilli in conferenza stampa - e mi hanno fatto una scheda su tutte le indulgenze dal 1942 ad oggi: finora, dunque, l'unica strada percorsa è stata quella dell'indulto e dell'amnistia. Noi abbiamo deciso di seguire un'altra strada, quella della costruzione di nuove strutture".