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Auto, il governo si mobilita e convoca il tavolo

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Il tentativo è di evitare di essere "strangolati" dalla concorrenza made in Usa e anche da quella dei cugini d'oltralpe, cercando al contempo di non dover sborsare cifre troppo consistenti. E infatti il Cavaliere assicura che il pacchetto di interventi allo studio non peserà troppo sulle casse dello Stato, ma «faciliterà le vendite». Immediata la reazione del presidente Montezemolo: «Abbiamo molto apprezzato la decisione del Presidente del Consiglio di convocare per la prossima settimana un tavolo sulla crisi del settore automobilistico in Italia. Il Presidente del Consiglio e il Governo sono consapevoli della difficile situazione che sta coinvolgendo l'industria automobilistica in tutto il mondo, dell'importanza che questa con tutta la sua filiera riveste per l'economia del nostro Paese e del fatto che in Europa, in assenza di decisioni a livello comunitario - che avevamo più volte auspicato - alcuni Paesi hanno messo in piedi azioni di sostegno molto rilevanti». Di fronte a un nuovo annuncio il partito democratico invoca la linea della prudenza: «Se il tavolo si concretizza, noi - assicura il ministro ombra dell'Economia Pier Luigi Bersani - siamo disponibili a dare il nostro contributo». L'obiettivo, spiega l'esponente del Pd, deve essere quello di rafforzare gli interventi legati alle «attività industriali» nel loro complesso. Mobilità sostenibile, efficienza energetica e made in Italy sono le «piste» da seguire, aggiunge Bersani. Il primo passo è comunque stato fatto con la convocazione della riunione («Si sarebbe dovuto tenere anche prima - confessa tra l'altro il premier - ma purtroppo il ministro per lo Sviluppo economico è stato colpito da una fastidiosa influenza»). La lista degli invitati però al momento è scarna: il governo infatti ha chiamato a raccolta solo i protagonisti del settore (tra cui, Anfia, che rappresenta i produttori ai veicoli e componenti e Ancma, che rappresenta i costruttori di veicoli a due e tre ruote). Il che non esclude che l'elenco possa allungarsi nei prossimi giorni, soddisfacendo il pressing che arriva tra l'altro dai sindacati: «Bisogna aprire subito - incalza Guglielmo Epifani, nel corso di un incontro a Palazzo Chigi sul capitolo ammortizzatori sociali - i tavoli sui settori di crisi, come l'auto, coinvolgendo le organizzazioni dei lavoratori». Stessa richiesta giunge dalla regione Piemonte, con il governatore Mercedes Bresso. Anche perchè sulla carta gli obiettivi del tavolo sono ambiziosi: analizzare le prospettive del mercato, valutare le linee di intervento concordate la settimana scorsa a livello europeo e le possibili iniziative da assumere a livello governativo: a questo punta, spiega Scajola, la riunione della prossima settimana. La cornice del pacchetto di aiuti al settore è in effetti stata tracciata venerdì scorso a Bruxelles, dove si è concordato di favorire il rinnovo del parco macchine attraverso incentivi alla rottamazione, misure fiscali e appalti pubblici. Come è già accaduto in passato, si tratta di interventi che non presentano un conto troppo salato per l'erario perchè in gran parte si auto-pagano grazie all'incremento delle vendite. Inoltre, una boccata di ossigeno potrebbe arrivare dalla Banca europea di investimenti (Bei), che sta valutando l'ipotesi di raddoppiare, portandoli dunque a 8 miliardi di euro, gli stanziamenti a favore del credito alle imprese.

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