Villari pronto al ricorso al Tar oppure alla consulta
Riccardo Villari ha deciso di vendere cara la pelle e di non porgere l'altra guancia senza combattere. Per questa ragione l'ex presidente della commissione di Vigilanza Rai sta valutando se è tecnicamente possibile, dal punto di vista giuridico, presentare un ricorso contro il suo allontanamento dall'organo parlamentare di Vigilanza e se lo scioglimento, imposto dai presidenti di Camera e Senato a causa delle dimissioni dei componenti della Vigilanza, sia legittimo o meno. Il senatore ne ha parlato al Maurizio Costanzo Show spiegando cosa intende fare ora. «Io sono intenzionato a fare ricorso, ma devo valutare se ci sono gli elementi e se c'è la possibilità per farlo. Insieme agli avvocati, stiamo studiando se c'è la possibilità di presentarlo. Devo valutare - ha spiegato ancora - se è tecnicamente possibile e se è possibile presentarlo al Tar o alla Corte Costituzionale; o in alternativa in tutte e due le sedi». Dal Tar o dalla Corte Costituzionale, Villari si aspetta chiarezza: «almeno - ha osservato - mi diranno se ho commesso qualche irregolarità». L'ex presidente della Vigilanza Rai non si spiega neppure perchè sia stato espulso dal Pd. «Non ho fatto nulla per meritare l'espulsione. Io l'ho chiesto, ho domandato il perchè, ma nessuno me lo ha spiegato e io me lo continuo a chiedere. Vorrei una risposta, perchè credo di meritare rispetto». Un rispetto che non è stato osservato neppure per l'autonomia dell'organismo di Vigilanza. «Credo sia la prima volta che avviene una cosa del genere», ha detto riferendosi alle dimissioni dei componenti e al conseguente scioglimento della commissione che, ha ricordato Villari, ha lavorato per 5-6 sedute ed è riuscito a fare, unico risultato conseguito, il regolamento elettorale per le consultazioni regionali in Abruzzo. Di Sergio Zavoli, il senatore che dovrebbe andare a sostituirlo alla guida della commissione, ha detto che è un "galantuomo, una personalità di primissimo livello. Non faceva parte della commissione ma è stato rimosso un commissario per liberare un posto e permettergli di farlo entrare". Costanzo ha un pò scherzato sulle ultime vicende che hanno legato la cronaca politica a quella giudiziaria nella città di Napoli. Lei è incensurato? Gli ha chiesto cercando una possibile motivazione per le dimissioni che gli sono state imposte. «Certo - ha replicato Villari - sono una persona perbene e non ho fatto nulla di male. Ho solo cercato di far funzionare la commissione. Non mi è stato contestato nulla nello specifico e non ho avuto neppure una risposta da Fini e Schifani a cui mi ero rivolto. Certi comportamenti -ha commentato- colorano anche le istituzioni». Villari ha definito un «capolavoro» le dimissioni in massa e la riammissione di tutti i componenti dimissionari, allorquando l'organo parlamentare verrà nuovamente insediato. «Verranno riammessi in 39 su 40. Tutti meno che io. Quindi la conclusione è che la commissione non funzionava per colpa mia». La conclusione è sui partiti. «In questa vicenda i partiti hanno superato il limite. Non vengo da Marte e so come funziona ma questa volta la politica ha dvavero esagerato».