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«La crisi avvantaggia chi punta sulla qualità»

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Giancarlo Lanna, presidente della Simest, la finanziaria partecipata al 76% dallo Stato che assiste gli imprenditori nelle loro attività all'estero, sostiene che con la stretta creditizia, conseguenza della crisi finanziaria, qualcuno soffrirà ma ci sarà anche chi ne trarrà un vantaggio. Vuol dire che ci sarà chi potrebbe essere favorito dalla crisi economica? «Più che un vantaggio direi che la crisi economica porterà a una selezione delle imprese che operano all'estero e saranno privilegiate quelle che in passato hanno investito sulla qualità. I mercati si orienteranno verso quei prodotti a maggior valore aggiunto che saranno necessari per la ripresa economica». Quali sono i settori industriali italiani in espansione in questo momento di crisi? «È in atto una tendenza espansiva nel settore dei macchinari utensili. Le imprese di macchinari per il marmo e l'estrazione petrolifera sono all'avanguardia nel mondo». Chi soffrirà di più dalla crisi? «Il sistema delle piccole e medie imprese, storicamente sottocapitalizzate, potrebbe avere maggiori problemi per l'accesso al credito e quindi potrebbe concentrarsi sul mercato domestico ridimensionando la strategia di espansione all'estero. Soffriranno quelle industrie che hanno basato la loro capacità competitiva sull'elemento costo. La crisi porterà a una corsa al ribasso del costo del lavoro in tutto il mondo. L'Italia però ha un vantaggio rispetto a Paesi come la Gran Bretagna». Che tipo di vantaggio? «L'industria manifatturiera italiana è solida e questo è un elemento di forza in confronto a Paesi come la Gran Bretagna che da tempo hanno privilegiato il settore dei servizi a cominciare da quelli finanziari». In che misura ci sarà un ridimensionamento dell'internazionalizzazione? «La crisi si porta sempre dietro la paura a affrontare sfide nuove. Quindi mi aspetto un minor slancio verso l'estero».

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