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Il crollo del Pd: ha perso 10 punti, oggi è al 23%

Veltroni

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Un'ulteriore doccia gelata dopo quella di Pagnoncelli a Ballarò martedì scorso che aveva certificato: il Pd è al 25,2%. Una discesa senza freni che dimostra come la principale forza dell'opposizione abbia ormai eroso quasi un terzo dei consensi ottenuti nelle elezioni dell'aprile scorso quando si fermò a quota 33,1%. Ma per trovare un sondaggio che attesti il Pd sopra quota 30% bisogna risalire all'estate scorsa, a luglio per la precisione, tranne che in un caso a novembre. Tre sondaggi (Euromedia, Crespi e Dinamiche) accertano tra il 7 e il 14 luglio che il Pd è tra il 30 e il 30,1%. Da allora è sempre stato nelle rilevazioni sotto quella cifra. Anche se dieci dieci giorni prima era suonato il primo allarme visto che proprio Ispos aveva segnalato per la prima volta che il partito era sceso sotto il 30%. Sulla soglia del 28 resta per tutti i successivi sondaggi sino a fine mese: per Digis (Sky) è sempre tra il 28.1 e il 28.9. Agosto segna una leggera risalita: tra PoliticaLink, Clandestinoweb e Euromedia è tra 29.1 e 29.6%. A settembre nuova flessioneClandestinoweb (28), Euromedia (28.1) e Digis (28.2) riportano le previsioni in basso ad eccezione di Ispos che invece lo attesta ancora a quota 29. Ottobre segna una boccata d'ossigeno perché è il mese della manifestazione del Circo Massimo, è il mese in cui il partito dimostra la sua vitalità: per Digis è al 29% per Coesis al 28 mentre Ipr registra la fiducia a quota 29. Il 25 ottobre è il giorno dei cortei, Veltroni appare in piazza a braccetto con D'Alema e la Ispos a Ballarò certifica che il Pd sfiora di nuovo il 31%. Lo stesso giorno, l'11 novembre, Euromedia, la società preferita dal Cavaliere, rivela che è al 28%.8%. Dicembre è il mese degli scandali. Prima Firenze, poi e manette a Napoli, quindi gli arresti a Pescara. Il partito sembra attraversato da una nuova questione morale e Demos certifica il nuovo crollo proprio pochi giorni prima di Natale: 27,5%. Ma gli elettori, si sa, ci mettono dei giorni per riflettere e per decidere e il nuovo anno si apre con due docce gelate. In mezzo ci sono anche i voti espressi in Abruzzo, dove il partito è andato sotto il 20% a vantaggio soprattutto di Italia dei Valori. Di fronte al nuovo sondaggio, Veltroni ha preferito non commentare direttamente ma limitarsi a spiegare: «È ora di finirla con i litigi. Il Pd è un partito nato da un anno. Deve continuare a sviluppare se stesso e cosa più importante che deve fare è stare senza polemiche tra i gruppi dirigenti dentro il Paese attraversato da una crisi, una situazione questa drammatica che sembra non interessare a chi governa il Paese». Attaccano invece i prodiani con Franco Monaco: «Il Pd è stimato al 23% e gli uomini asserragliati nel vertice-bunker, dopo aver cantato per lunghi mesi la canzone del partito in ripresa, pensano di cavarsela con una conferenza programmatica ridotta a kermesse elettorale alla vigilia delle europee. Un'inerzia che sconfina nell'irresponsabilità. Ora anche D'Alema e Marini ammoniscono a non fare gli struzzi. Noi lo denunciamo da un anno in solitudine».

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