Caso Englaro, Sacconi: "Non mi faccio intimidire"
«Assurdo che questo atto sia stato attratto in una dimensione penale. Questa sì che è un'intimidazione, ma io non sono un tipo che si fa intimidire»: così il ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi ha commentato da Londra la sua condizione di indagato presso la procura di Roma in seguito alla denuncia dei radicali sull'atto di indirizzo collegato al caso di Eluana Englaro. Il responsabile del Welfare, a Londra per un incontro con il suo omologo britannico, ha spiegato nel corso di un incontro con la stampa italiana: «È stato un atto di governo doveroso, di indirizzo al servizio sanitario nazionale affinchè avesse comportamenti omogenei sul dovere di alimentazione ed idratazione delle persone in disabili, in ossequio alla legislazione italiana e alle carte dell'Onu». «Si è trattato - ha proseguito Sacconi - di un atto responsabilmente assunto. Ho sempre detto che Ponzio Pilato non fu un buon esempio di governo. Tutte le posizioni, in una materia così delicata, vanno rispettate. Ma è assurdo che un atto del genere sia stato attratto in una dimensione penale. Questa sì che è un'intimidazione, ma io non sono un tipo che si fa intimidire».