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Solo ora Di Pietro corre ai ripari Ecco il codice etico

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Quindi annuncia la presentazione, nel prossimo esecutivo dell'Italia dei Valori, di un codice etico al quale tutti dovranno adeguarsi. Pena: l'espulsione dal partito. L'essere finito sulle prime pagine di tutti i giornali per la storia del figlio, ancora prima della notizia dell'ennesimo bombardamento a Gaza e dell'allarme di Bankitalia, non lo preoccupa più di tanto. Riconosce che l'Italia «non è un Paese normale» e non risparmia critiche ai media che oggi «offrono interpretazioni completamente e vergognosamente distorte dell'intera vicenda». Ma, cosa «bella e importante», come dice il capogruppo dell'Idv alla Camera Massimo Donadi, incassa la «solidarietà» del segretario Pd. «Le differenze politiche tra noi e l'Idv - spiega Veltroni - sono evidenti da tempo. Ma in questo momento voglio esprimere a Di Pietro la mia solidarietà umana e la mia stima nei suoi confronti». «La frase di Veltroni - commenta Donadi - dimostra la sua onestà intellettuale e contribuisce, se ce ne fosse bisogno, a consolidare l'alleanza tra i nostri due partiti». Il clima nell'Idv, scosso dalla tempesta mediatico giudiziaria, è comunque «sereno» assicura il tesoriere Silvana Mura, anche lei tirata in ballo dai giornali per storie relative alla gestione del partito. «Noi - avverte - siamo diversi dagli altri. Non abbiamo nulla da nascondere e ci siamo messi da subito a disposizione dei magistrati. Certi che ogni dubbio verrà fugato. Altri al posto nostro «hanno pensato solo a fare leggi e leggine ad personam». «Siamo sempre dalla parte dei giudici - osserva il senatore Idv Stefano Pedica - certi che chiarezza verrà fatta». Quella di Cristiano, minimizza, «è stata solo una telefonata che è stata strumentalizzata contro il partito perché noi, con la decisione di fare della questione morale la nostra bandiera diamo fastidio a tutti: a destra e a sinistra». Il coinvolgimento di Cristiano Di Pietro in «Appaltopoli» intanto fa gridare allo scandalo la maggioranza. Il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri parla di «vergognoso interesse» dei Di Pietro, mentre l'eurodeputato Pdl Giuseppe Gargani sospetta addirittura che il leader dell'Idv nel suo chiedere alle toghe di indagare a 360 gradi stia mandando in realtà «un messaggio in codice». Di Pietro invece di «pontificare» farebbe bene «a fare pulizia nel suo partito e nel suo pulpito sempre più opaco» è invece l'invito del portavoce di Fi Daniele Capezzone.

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