«Malpensa?
Roma per ora sembra in vantaggio sulla sua funzione di hub. Teme qualche sgambetto? «Diciamo che non c'è stata una vittoria di Roma su Milano. Roma non ha perso nulla. Semplicemente mantiene la sua posizione perché era già l'hub internazionale non solo di Alitalia ma dell'intera nazione». Già ma se Milano rinuncia a Linate, Malpensa torna in pista «Penso di poter escludere che Roma possa perdere la qualifica di hub. Questo grazie all'enorme sviluppo che si sta verificando sull'asse Civitavecchia, Fiumicino e Roma. E che va dal porto di Civitavecchia, al sistema viario composto dal completamento della Cecina-Civitavecchia e dalla Civitavecchia-Viterbo verso il terzo aeroporto. Un sistema infrastrutturale che ha contribuito a confermare la vocazione terziaria di Roma» Comunque sia andata l'Alitalia è di nuovo decollata. «Ecco questo è il punto più importante. Dobbiamo essere orgogliosi per come si è conclusa la questione. La compagnia era sull'orlo del fallimento e della svendita agli stranieri. Oggi abbiamo ancora una compagnia di bandiera. Sono stati salvati posti di lavoro e l'italianità. Come territorio romano abbiamo rischiato tantissimo. Roma vive di turismo. Inoltre basta pensare quanto la presenza del personale Alitalia e dell'indotto sia importante per l'economia romana». Torniamo alla questione iniziale. È tranquillo sul ruolo di Fiumicino? «Sì. In campo c'è una compagnia come Air France e imprenditori importanti che ritengo non sottovaluteranno l'importanza di uno scalo come Roma come hub per servire il Mediterraneo, l'Oriente e l'Africa. Senza trascurare i collegamenti con il Nord America». Come si esce dal dilemma Roma-Milano? «Alla fine si troverà un giusto equilibrio con Malpensa. Anche se sottolineo che il problema è risolvere il suo conflitto con Linate. Il problema non nasce oggi. Diciamo che solo oggi si evidenzia. C'è un peccato originale. Ma oggi non bisogna fare nè vinti nè vincitori e ragionare con buon senso per trovare la soluzione economicamente più valida». In ballo ci sono posti di lavoro «Già. I posti di lavoro tra Fiumicino e Malpensa hanno lo stesso valore e oggi non bisogna incorrere in nuovi errori. Dopo aver immesso capitali pubblici e privati chi deve manifestare e protestare lo faccia pure ma si sappia che alla fine le scelte devono rispondere a criteri imprenditoriali». Roma ha vinto ma non bisogna esultare? «Ripeto deve vincere il sistema Italia. Roma per ora è una città dove non ci sono ciminiere e deve essere maggiormente attenta agli investimenti che servono ad alimentare le sue capacità economiche. È città di terziario, di turismo, arte e cultura. Deve essere necessariamente essere punto di arrivo da ogni parte del mondo».