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Non c'è più tempo per tornare indietro e rimescolare le ...

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Il cda della Cai, la Compagnia Aerea Italiana, guidata da Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, sancirà definitivamente l'ingresso dei francesi a Via della Magliana. E il definitivo abbandono dell'opzione tedesca di Lufthansa richiesta dalla Lega Nord. Il caso è dunque chiuso. Silvio Berlusconi ne ha preso atto ieri ribadendo che «la partita sul partner di Alitalia si è ormai chiusa in favore di Air France visto che per Lufthansa è ormai troppo tardi». Nessun trionfalismo però. Perché nell'annunciare la chiusura del contrastato dossier ha cercato anche di rassicurare la Lega sul destino di Malpensa. Lo scalo varesino, già depotenziato nell'attuale fase transitoria di Alitalia e ulteriormente declassato dalla scelta del socio francese, avrà comunque un futuro assicurato. Il premier ha infatti garantito che l'aeroporto non sarà danneggiato dalla scelta del partner, ma anzi avrà un maggiore traffico passeggeri proprio grazie all'ingresso di altre compagnie aeree. «Non credo che ci siano più i tempi per l'inserimento di Lufthansa in una trattativa che è molto avanzata fra Alitalia e Air France», ha premesso Berlusconi in collegamento telefonico da Milano con «Neveazzurra», la manifestazione organizzata da Fi-Pdl sulla neve di Roccaraso. «Air France - ha sostenuto il premier - ha approvato un accordo che è molto vantaggioso per Alitalia, mentre Lufthansa non ha mai avanzato proposte concrete». Dalla Germania, ha aggiunto, non è arrivata «nemmeno una richiesta di termini per presentare una proposta». Insomma, anche se «la decisione spetta a nuova Alitalia e il governo non deve intromettersi», non ci dovrebbero essere sorprese e alla fine a spuntarla sarà il vettore francese. «Ma questo non significa che venga abbandonata Malpensa come hub, perché c'è tutta la convenienza di usare lo scalo per la nuova Alitalia con tutti i voli possibili». Inoltre, prosegue Berlusconi, «c'è l'emendamento approvato che prevede che gli slot che Alitalia non dovesse utilizzare saranno oggetto di trattative bilaterali». Fil.Cal.

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