Brunetta: «Chi fa il burocrate si vergogna di dirlo ai figli»
E la carota è l'orgoglio», ha detto nel corso di un dibattito a «Neveazzurra», il seminario invernale di Roccaraso organizzato da Forza Italia. Un concetto che il ministro completa con un frase che fa però insorgere l'opposizione. «Se uno ora fa il professore, il burocrate, l'impiegato al catasto si vergogna di dire quello che fa. Se invece dice al figlio 'faccio il tornitore alla Ferrarì, lo dice con il sorriso, con orgoglio e dignità. L'impiegato no. Io vorrei che la nostra burocrazia fosse come la Ferrari. Perché non puo?». Il fuoco di fila dell'opposizione è aperto dall'ex ministro della Funzione Pubblica, l'esponente del Pd Linda Lanmzillotta che replica a muso duro all'attuale ministro: «Si vergogni piuttosto lui e chieda scusa agli italiani per tutto quello che non funziona e contro cui si scontrano ogni giorno cittadini ed imprese», afferma chiarendo: «Se Brunetta vuole davvero il sostegno del Pd per portare avanti le riforme dell'amministrazione pubblica nell'interesse del Paese, allora lavori con sobrietà e concretezza e faccia meno insopportabile demagogia». Contro le «vergognose parole di Brunetta» si scagliano gli esponenti della sinistra Paolo Ferrero, segretario di Prc, e Gianni Pagliarini, responsabile lavoro del Pdci. «Le parole, lo stile e le politiche del ministro Brunetta contro i lavoratori pubblici, la loro dignità e i loro diritti dovrebbero portarlo a fare una sola cosa — afferma Ferrero — e cioè dimettersi». Contro il ministro anche il verde Angelo Bonelli: «Per riformare la pubblica amministrazione, cosa necessaria — sostiene — non c'è alcun bisogno di insultare i dipendenti». A difesa di Brunetta il vicepresidente della Commissione lavoro della Camera, Giuliano Cazzola («ha dalla sua parte l'opinione pubblica», dice) e il premier Silvio Berlusconi che elogia il suo operato e afferma: «Dobbiamo fare di tutto perché continui così».