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Silvio a Cagliari, prima sfida con Soru

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Ma è indubbio che alle 17 di oggi l'attenzione del mondo politico sarà concentrata tra Cagliari e Caprera.Sono le due location del primo confronto a distanza non solo dei due candidati Governatori della Sardegna, ma soprattutto di quello che nelle ultime 48 ore è diventato lo scenario-interrogativo di cui si discute: la sfida di Renato Soru e Silvio Berlusconi. Il premier sarà, infatti, nel capoluogo sardo per affiancare il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, Ugo Cappellacci, manifestazione in programma alle 17 nel padiglione della nautica della Fiera Internazionale della Sardegna. Una scelta non casuale visto che sempre alla Fiera, ma nella più piccola sala congressi, si è svolta il giorno dell'Epifania la manifestazione di apertura della campagna elettorale di Soru. Quest'ultimo - che proprio martedì scorso ha lanciato le prime «bordate» contro il «colonizzatore», cioè chi ha scelto il candidato del centrodestra - sarà impegnato domani (l'inizio è fissato alle 15) in un incontro pubblico nella Fortezza Arbuticci nell'isoletta eremo dove Giuseppe Garibaldi trascorse gli ultimi anni di vita. La presenza di Berlusconi alla convention di Cagliari e l'impegno già annunciato di ritornare più volte in questa campagna elettorale (si parla di partecipazione ad almeno una manifestazione in ognuna delle otto province) sembra indicare che il premier è pronto anche a raccogliere una sfida inedita, ma fino ad un certo punto visto che proprio poco tempo fa era trapelato di un sondaggio commissionato dal leader del Pdl su due personaggi emergenti del Pd e possibili futuri rivali, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e il Governatore della Sardegna. Un piccolo assaggio è arrivato ieri con Soru che annunciava di essere l'anti-Silvio. Gli ha replicato il candidato Pdl, Ugo Cappellacci: «Soru pensa di essere il monarca della Sardegna, non ha nessuna capacità di ascoltare gli altri. Io invece mi impegno a favorire sempre il dialogo ed ascoltare i sardi, perché voglio dare la parola alla gente».

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