"Sui diritti non tollero scontri"
Per il resto Mara Carfagna — trentatreenne ministro per le Pari Opportunità che il settimanale tedesco «Bild», subito dopo la sua nomina, ha definito «il ministro più bello del mondo» — è entusiasta dei suoi primi sei mesi al governo. «Non devo essere io a darmi voti ma posso dire che è stata un'esperienza tanto impegnativa quanto esaltante, molto più positiva di quanto immaginassi. Perché tratto temi che sono trasversali, che devono interessare tutti». A sentirla parlare sembra un ministero fatto apposta per lei. «Devo dire che ho scoperto un mondo che mi piace molto, è un lavoro che faccio con grande passione. Quando si parla di Pari Opportunità non si tratta solo di garantire la partecipazione delle donne in politica, o il diritto alla carriera, a una giusta retribuzione, all'ingresso nel mondo del lavoro. Si parla di parità per tutti i cittadini, di garantire al bambino di Reggio Calabria lo stesso asilo nido di quello di Milano, all'anziano una vecchiaia dignitosa. Ecco perché dico che su questi temi non dovrebbe esserci scontro ideologico. Insomma non ci possono essere contrasti quando si parla di estendere diritti a chi non li ha». Però i suoi disegni di legge sono tutti fermi in Parlamento. Come mai? «Perché questo è un Paese che va a una velocità tripla rispetto a quella delle istituzioni. Ecco perché c'è bisogno di riformare l'architettura istituzionale e i regolamenti parlamentari che rallentano eccessivamente l'iter di approvazione delle leggi. Io ho quattro disegni di legge che il Consiglio dei ministri ha approvato e ora sono all'esame delle commissioni». E i tempi previsti? «Quello sullo stalking inizierà l'esame a gennaio, dopo l'approvazione in commissione giustizia dello scorso dicembre; mentre il ddl che inasprisce le pene per gli atti di violenza sessuale deve ancora iniziare l'iter in commissione giustizia al Senato. Lì è previsto che per il reato di gruppo ci sia l'arresto in flagranza e il rito abbreviato. In più introduce anche molte aggravanti. Il terzo è quello che istituisce il garante nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza. Spero che il dibattito inizi in commissione il prima possibile e che alla Camera gli sia assegnata la sede legislativa. È un provvedimento di cui si sente molto il bisogno, ci sono ancora troppi casi di bambini violati o maltrattati. Infine il quarto, che ha iniziato l'iter al Senato, prevede il contrasto alla prostituzione. C'è una nuova norma di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione ed è previsto che l'esercizio della prostituzione sia reato sia in pubblico sia in luogo aperto al pubblico. Inoltre viene punito anche il cliente». Quindi non è assolutamente d'accordo con Daniela Santanché che propone la riapertura delle case chiuse. «Sono contraria, così come è contrario il governo. L'obiettivo è di contrastare il fenomeno. Sfruttare il corpo di una donna non deve essere mai consentito». A proposito di pari opportunità, Maurizio Gasparri ha detto che una legge sulle coppie di fatto non passerà mai. Invece i suoi colleghi Brunetta e Rotondi sarebbero favorevoli. Lei con chi si schiera? «Una legge di questo tipo non è nel programma di governo. Detto questo se il Parlamento dovesse elaborare un testo che tende a regolare in via privatistica le unioni di fatto da parte mia ci sarebbe un interessamento. Sono contraria a ogni forma di discriminazione, anche per le coppie di fatto omosessuali. Però resto contraria all'equiparazione con il matrimonio». A proposito di colleghi ministri, con chi non riesce proprio ad andare d'accordo? «Guardi, non ho mai litigato con nessuno». E con chi si trova meglio? «Con Raffaele Fitto che è stato mio vicino di banco alla Camera e con Angelino Alfano. Sta lavorando molto bene per risolvere uno dei problemi principali del nostro Paese». Giustizia, federalismo, presidenzialismo. Se decidesse lei quale sarebbe l'ordine di importanza? «Giustizia, federalismo e presidenzialismo sono senz'altro le riforme più urgenti. Ma bisogna farle insieme all'opposizione, lo ha ripetuto anche il presidente della Repubblica. Noi abbiamo la volontà politica di realizzarle, invece il Pd si è arroccato su una posizione assolutamente incomprensibile. Io spero che anche loro ci tendano la mano altrimenti sono d'accordo con Berlusconi, gli italiani ci hanno votato per andare avanti. Anche da soli». Dia un consiglio a Veltroni. Pausa. «Di isolare Di Pietro. Piuttosto che occuparsi delle vicende che coinvolgono anche il suo partito, si preoccupa di usare la giustizia come una clava politica nei confronti degli avversari. Invece la giustizia oggi è un potere esercitato senza alcun contrappeso istituzionale, è chiaro che serve una riforma». E un consiglio a Berlusconi? Ride. «Di proseguire su questa strada perché ha già risolto problemi notevoli, dall'Alitalia ai rifiuti a Napoli. E lo dico con un pizzico di orgoglio perché sono campana. Berlusconi è riuscito a riportare in alto il prestigio dell'Italia nonostante la crisi. Non è poco». Diamone uno anche a Casini... Pausa. Sospiro. «Di essere più coerente con se stesso e di rispondere al suo elettorato che non ha capito la sua strategia politica».