Il segretario Pd resta in vacanza E spacca ancora il partito
E aprendo una spaccatura, l'ennesima, all'interno del Pd, visto che Massimo D'Alema ha sempre apertamente appoggiato Hamas, mentre da Fassino era arrivato nei giorni scorsi un invito all'Europa. «Come due anni fa in Libano — aveva detto l'ex segretario dei Ds — sia l'Unione Europea ad agire subito per ottenere la sospensione immediata del conflitto, dichiarando la disponibilità anche a inviare gli osservatori e le forze necessarie a garantire il rispetto della tregua da parte di tutti». Così, ieri, di risposta a Veltroni sono arrivate una pioggia di risposte polemiche. «Frattini infatti, a differenza di Veltroni che il 30 dicembre si deliziava dei "successi" del Pd nelle calde acque maldiviane — ha commentato Michaela Biancofiore del Pdl — era insieme alla sottoscritta e a molti altri parlamentari di maggioranza e minoranza in Parlamento a riferire dei fatti. Egli ha scelto il Parlamento italiano invece che la ribalta di Parigi, proprio per rafforzare, con il via libera unanime e bipartisan delle commissioni riunite Esteri e Difesa, le proposte congiunte di soluzione Italia-Francia nelle stesse ore annunciate poi dal ministro Kouchner proprio da Parigi. Proposte che al primo punto prevedevano la richiesta di cessare il fuoco e che infatti sono state sposate in primis e con grande onestà intellettuale, senso di responsabilità e acume politico dal ministro ombra dello stesso PD di Veltroni,Piero Fassino. Il quale, coerentemente, non ha esitato a rompere anche con l'ex ministro D'Alema che aveva posizioni legittimanti Hamas piuttosto dell'Autorità Palestinese». Duri anche i capigruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, e al Senato, Maurizio Gasparri. Per il primo «Veltroni ha perso una occasione per tacere» mentre «il Pd si è clamorosamente diviso fra l'onorevole D'Alema, che ha confermato di essere la principale sponda politica europea di Hamas, e l'onorevole Fassino, che ha assunto una posizione diversa». Maurizio Gasparri, invece, usa il sarcasmo, chiedendo al leader del Pd come mai non polemizza con Barack Obama, il presidente eletto degli Stati uniti che non ha preso posizione su Gaza. Per l'altro sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi Veltroni si è coperto «di ridicolo», mentre per il senatore Pdl Mario Ferrara il leader del Pd dimostra «una preoccupante ignoranza dei fatti passati». Non nomina Veltroni ma prende una posizione molto netta anche Roberto Calderoli, coordinatore leghista: «Appare veramente squallido il livello dello scontro nella nostra politica su quanto sta accadendo nella striscia di Gaza — è l'accusa — L'utilizzo della forza e di un'azione militare non è mai auspicabile ma rappresenta, purtroppo, la naturale conseguenza della fallimentare politica della Comunità Internazionale».