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Anche An frena sulla nomina di nuovi ministri

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Nel furore della polemica sulla politica estera non sono però mancate voci, come quelle di Giuliano Amato o Italo Bocchino, che hanno continuato a sollecitare il confronto sulle riforme. D'altra parte il centrodestra deve anche tener conto degli equilibri interni alla propria coalizione, come dimostra lo stop di Maurizio Gasparri alla nomina di due nuovi ministri. Il calumet della pace, in questi giorni, dovrebbe prò essere proposto non tanto ai leader dei due Poli, quanto ai dirigenti del centrodestra. Roberto Calderoli, sabato, aveva stoppato la proposta di Berlusconi di nominare due nuovi ministri, e cioè Fazio alla Salute e Brambilla al Turismo. E ieri è stato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, a tranquillizzare la Lega: «C'è un percorso parlamentare preciso che deve render tranquilla la Lega: il primo punto all'ordine del giorno è, al Senato, il federalismo fiscale». Inaspettatamente, però, un secondo alt alla nomina di Fazio e Brambilla, entrambi di Forza Italia, arriva dal capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, di An: le nomine sarebbero una manovra che «costringerebbe a riaprire il manuale Cencelli e a ridiscutere tutto. Sarebbe una lotteria. Meglio evitare».

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