La politica ha bisogno delle riforme
E serve che questa sia percepita con quella autorevolezza che merita. Nel gioco terribile di continua e costante delegittimazione degli apparati dello Stato, si impoverisce quella capacità di solidarietà, di coesione sociale che ha contraddistinto, per usare l'esempio di Napolitano, il Dopoguerra. Come si può crescere economicamente o rafforzare le istituzioni senza fiducia? Come si può avere fiducia se il governo della cosa pubblica è affidato a «incapaci» o «cavallette»? Ecco quindi che una reazione forte non è solo auspicabile ma doverosa. L'Italia di Romeo non ci piace né ce la meritiamo. Non ci piacciono i comportamenti opachi di amministratori pubblici, di imprenditori e degli stessi magistrati. L'esperienza degli anni '90 ci ha dimostrato che la via giudiziaria non è in grado di risolvere i problemi. Non può che esserci un percorso politico che è inevitabilmente fatto di riforme. Quelle del federalismo e della giustizia sono un importante banco di prova. L'opposizione farà quel che riterrà più corretto, ma la maggioranza deve avere la consapevolezza di non avere più alibi. Questo è il momento in cui la dignità e l'orgoglio devono prevalere sulla più banale ricerca del consenso. Paolo Messa