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Gas, Mosca mette al freddo Kiev

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Anche quest'inverno si rischia uno stop al gas russo verso l'Ue

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Dopo l'annuncio, ieri mattina, da parte di Gazprom di aver chiuso i rubinetti di gas a Kiev, «pur continuando a rifornire pienamente l'Europa», il presidente ucraino Viktor Yushchenko ha sottolineato di essere pronto a riprendere i negoziati.A suo giudizio, ha detto, un accordo con Mosca «è vicino e potrebbe arrivare entro il 7 gennaio». Sarebbero, questi, i primi timidi segnali di una schiarita ma in realtà i russi non nascondono un certo scetticismo sulla disponibilità degli ucraini a trattare: in particolare è stato interpretato come un segnale di chiusura il fatto che i rappresentanti di Naftogaz, la compagnia statale ucraina, abbiano già lasciato gli uffici di Mosca. «Vogliono il dialogo, ma non vogliono nemmeno sedersi attorno ad un tavolo per parlare», ha osservato un portavoce di Gazprom. La seconda giornata di crisi è iniziata con l'annuncio di un portavoce del colosso russo, alle 8 del mattino di Capodanno ora italiana, dell'interruzione delle forniture a Kiev. Poco dopo, però, la stessa Gazprom ha chiesto nuove trattative con l'Ucraina. «Dalla crisi non deriverà alcuna conseguenza negativa per l'Italia», ha assicurato comunque il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. In una nota il responsabile del ministero ha precisato che «gli stoccaggi di gas sono ai massimi livelli, oltre il 90 per cento, e abbiamo già disposto tutte le misure per aumentare, ove necessario, le importazioni di gas attraverso gli altri gasdotti». Nella vicenda è intervenuta anche l'Unione europea sottolineando che «tutti gli impegni relativi alla fornitura e al transito del gas devono essere rispettati», mentre gli Stati Uniti si sono augurati una soluzione «trasparente» della disputa tra i due Paesi. Al nuovo appello di Gazprom a riprendere le trattative, il presidente ucraino Viktor Yushchenko si è dichiarato d'accordo ma, mentre lavorano le diplomazie sotterranee, ancora non c'è stato un passo formale. Intanto, Naftogaz ha assicurato che l'Ucraina sta già utilizzando una riserva da 21 milioni di metri cubi al giorno del gas russo per assicurare il transito all'Europa. Insomma, il Vecchio Continente non avrebbe per ora nulla da temere ma è ancora vivo il ricordo di tre anni fa, quando accadde un «incidente» analogo e si paventò il peggio.

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