«Non indugiare mai su immagini troppo forti»
Allora direttore, spazio al sangue nei tg? «Il telegiornale è una finestra spalancata sul mondo dove succedono un'infinità di avvenimenti che è nostro dovere documentare». Con qualche accorgimento? «Semplicemente senza mai indugiare su particolari agghiaccianti o su immagini troppo forti e violente che possono colpire la sensibilità degli spettatori e dei minori». Questo non è mettere i "braghettoni" ai tg? «Mai penalizzare i tg, ma dare le notizie documentandole e non strumentalizzandole con le immagini più cruente». Anche quando si tratta di notizie che fanno audience? «Tg24, nei suoi cinque anni di vita, non lo ha mai fatto, neanche con casi come Cogne, Perugia, Erba. Noi non siamo legati all'auditel e quindi non abbiamo mai avuto la tentazione. E questo vale anche per le notizie sul terrorismo: proprio da lì arrivano notizie cruente e di vero orrore che però io e i miei giornalisti ci impegnano a scegliere e selezionare prima di mandare in onda». Secondo lei i bambini debbono vedere i tg? «Io penso di sì, ma insieme ad un adulto. Se avessi un figlio vedrei il tg con lui e gli spiegherei le immagini che vede».