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Berlusconi fa pressing sul Pd

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Intervistato da Sky Tg24, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, fa sapere che il governo è intenzionato a portare avanti le riforme necessarie per rilanciare il Paese. Da qui l'appello all'opposizione a contribuire a mettere mano alla Costituzione affinché ci possa essere un cambiamento con il più ampio consenso possibile. E la scaletta è presto fatta: «Adesso cominciamo bene l'anno: c'è il federalismo da fare, poi la giustizia e tante altre riforme». Nel frattempo i sottosegretari alla Sanità, Ferruccio Fazio, e al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, diventeranno ministri nelle rispettive competenze. Per le elezioni regionali in Sardegna il premier non ha dubbi: «Vinceremo» grazie anche al candidato Ugo Cappellacci: «È il Gianni Chiodi sardo», dice paragonando il coordinatore sardo di FI al candidato che ha appena vinto in Abruzzo. Sul tavolo - Berlusconi spiega che la Costituzione sarà cambiata soltanto per una certa parte. «Come è logico che sia, saremo felicissimi di avere il consenso di tutte le forze politiche - puntualizza il Cavaliere - non ho mai detto che vogliamo cambiare la Costituzione da soli: soltanto se saremo costretti per un comportamento irragionevole dell'altra parte, allora saremo nel dovere di farlo da soli perché abbiamo avuto il mandato da una forte maggioranza dei cittadini». Il Presidenzialismo - Il capo del Governo torna a puntare il dito contro la stampa. O meglio, contro «alcuni direttori di giornali». Questa volta la causa del pesante j'accuse del Cavaliere sta nella questione "riforma dello Stato, in senso presidenziale". Tornando sulle sue affermazioni in materia durante la conferenza stampa di fine anno, Berlusconi spiega di aver «risposto ad una domanda, dicendo che oggi ci stiamo occupando di misure urgenti dato ciò che è successo, e oggi non abbiamo sul tavolo la riforma» in senso presidenzialista. «Ho detto che potremo eventualmente prenderla in considerazione nella seconda parte della legislatura, e che lo faremo solo con l'accordo tutti». E qui arriva l'affondo: «Poi i direttori dei grandi giornali si sono telefonati e si sono messi d'accordo per montare la panna ma dando una assoluta disinformazione ai lettori». L'imperdibile ottimismo - L'atteggiamento che il presidente del Consiglio ha avuto sin dai primi segnali della crisi è stato quello di positività ed ottimismo. Fino a qualche giorno prima di Natale il premier ha invitato a «comprare» senza aver paura. E ieri lo ha ripetuto, convinto più che mai che per superare la crisi economica bisogna «essere ottimisti» e non modificare lo stile di vita. «Casomai, bisogna aiutare chi può meno». Berlusconi smentisce anche il calo dei consumi dei generi alimentari, di cui si è parlato negli ultimi giorni, e «anche gli altri generi si sono mantenuti più o meno sui livelli degli altri anni». L'inchiesta Romeo - Le inchieste giudiziarie con al centro alcuni uomini dell'opposizione. Berlusconi comincia dalla vicenda del sindaco di Pescara, spiegando che le dure reazioni del Pd nei confronti dei magistrati per l'arresto di Luciano D'Alfonso, su di lui non hanno avuto nessun effetto. «Io non ha mai attaccato i giudici, anzi è il contrario». Poi, la chiusa sulle intercettazioni del figlio di Antonio Di Pietro. «Se lei fosse il padre del figlio di Di Pietro che cosa gli avrebbe detto?», chiede una giornalista. Il premier taglia corto e replica in modo secco: «Io sono il padre fortunatamente dei miei figli».

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