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«Ho un amico ingegnere a Bologna, si può fare qualcosa?»

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In almeno un caso, intercede con Mautone il potente Aniello Di Nardo, dentista di Sorrento con studio a Castellammare di Stabia, politico di lungo corso, partito dalla Dc per approdare all'Idv passando per Ccd e Udeur. Già sottosegretario mastelliano al ministero degli Interni nel governo D'Alema bis, con Di Pietro ministro per le Infrastrutture Di Nardo finisce a fare il capo della segreteria personale dell'ex pm. E il 13 giugno del 2006, alle 10,58, dai piani alti di Porta Pia parte una telefonata verso il cellulare di Mautone, che i carabinieri intercettano. Nello Di Nardo comunica che con lui si trovano due architetti amici di Cristiano Di Pietro e si raccomanda a Mautone: «Tu li hai già conosciuti, non li fare prendere collera». Al che Mautone si preoccupa. «Perché, si stanno lamentando?», chiede. E poi, rassicurato, garantisce: «Non li faccio prendere collera». Più spesso però è proprio Cristiano Di Pietro a interessarsi per piazzare persone e ottenere informazioni sugli appalti. Le conversazioni intercettate tra Di Pietro jr e Mautone sono decine. Come quando, il 2 luglio 2007, Cristiano si informa sull'impresa che fa l'impianto elettrico alla caserma di Termoli per sapere dove va a rifornirsi di materiale elettrico: «Per capire un attimo come funziona, capito?». Altre volte si tratta di piazzare degli amici. Come quando (giugno del 2007) chiede a Mautone: «Io ho un amico però è ingegnere, sta a Bologna, volevo sapere se su Bologna c'era la possibilità di trovargli qualcosa a questo ragazzo, di fargli avere qualcosa....». Mautone si mette a disposizione: «Ora chiamo e vediamo subito». E poi c'è da sistemare la moglie di un altro amico, anch'egli ingegnere. E Mautone corre in soccorso: «C'ho dato l'incarico. Però non l'ho dato ancora a lei, lo passerò sempre a te e poi ce lo farai avere tu». Non a caso gli investigatori descrivono i rapporti tra i due come «di natura ambigua» e li definiscono «degni di approfondimento investigativo». E per questo si stupiscono quando, all'improvviso, il ministro Di Pietro trasferisce Mautone via da Napoli, e lo parcheggia in un inutile ufficio al ministero, mentre il figlio Cristiano interrompe qualsiasi comunicazione telefonica con lo stesso Mautone. Tanto che questi confida agli amici: «Cristiano ha paura di parlare al telefono». Il sospetto è che una fuga di notizie sull'inchiesta abbia messo sul chi va là i Di Pietro, padre e figlio. Rob. Pao.

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