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Voce grossa su Napoli «Si vada a votare»

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Tuttavia, ha proseguito, abbiamo riflettuto a lungo su questa possibilità e ci ha fermato il fatto che si potesse vedere in questo un ritorno indietro della storia recente nel clima di Tangentopoli. E perciò - ha concluso - credo che si faccia bene a non intervenire in questo modo, ma questo non impedisce di lanciare un pubblico appello agli interessati perché si dimettano e si possano indire nuove elezioni». A margine poi della conferenza pur dimostrando di non voler tornare a commentare le vicende giudiziarie si lascia sfuggire una battuta: «Come avrei potuto essere più garantista di così? Gli ho fatto un assist... più vicino di così, al Pd, non avrei potuto essere». Il sindaco Rosa Russo Iervolino, lasciando disattese le speranze del premier dal canto suo ha dichiarato di essere determinata ad «andare avanti con forza nell'interesse della città». Rispondendo poi direttamente a Berlusconi, incalza: «Dal punto di vista politico lo capisco ma da quello giudiziario si contraddice poichè per legge l'esigenza di un commissariamento non c'è. Dovremmo dimetterci per fare un favore a lui. A dare pieno sostegno al sindaco ricorrono anche le senatrici del Pd Sbarbati, Chiaromonte, Carloni e Magistrelli: «Forza Rosetta, siamo con te. Troppo facile - scrivono le senatrici - abbandonare la nave dentro la tempesta. Il coraggio e la determinazione di operare per il bene comune, per il futuro della tua città, di Napoli, la trasparenza della tua azione politica, meritano il sostegno di quanti hanno a cuore le istituzioni repubblicane. Non si scappa di fronte ai problemi, al male, all'illegalità, alla camorra». Di tutt'altro avviso Roberto Fiore, Segretario di Forza Nuova, che chiede, facendo eco alle parole di Berlusconi, le dimissioni della Iervolino e si dice pronto a scendere in piazza per convincere il sindaco di Napoli a lasciare l'incarico. «Un sindaco risponde anche per i suoi amministratori, ed avrebbe quindi dovuto dimettersi da un bel pezzo - scrive Fiore - Perseverare in questa ostinato attaccamento alla poltrona, è vergognoso». Ma nel pensiero del presidente del consiglio, il problema giudiziario del comune partenopeo passa in secondo luogo quando si parla di rifiuti. Un problema risolto in solo 58 giorni e che è considerato uno dei «successi» del governo.

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