Veltroni apre la fase due: "Innovazione o fallimento"

{{IMG_SX}}"Il Pd è nato da una sintesi tra continuità e innovazione era inevitabile e anche saggio ma la crisi economica ci consegna un'alternativa secca e drammatica: o innoviamo o falliamo, o facciamo un'innovazione politica e programmatica o rischiamo di essere travolti". È questo lo scenario per il Partito democratico prospettato dal segretario del Pd Walter Veltroni alla direzione nazionale riunita oggi a Roma. "Questo è l'ultimatum - sostiene Veltroni - che ci hanno dato le elezioni in Abruzzo con l'astensione e il voto a Di Pietro che è sintomo e non causa del nostro malessere". ll Pd è un partito di "persone perbene" nel quale "non c'è posto per i disonesti" e che considera "centrale la questione morale". Il segretario del Pd apre i lavori della direzione del Pd e affronta subito la vicenda delle inchieste giudiziarie che in queste settimane stanno scuotendo il partito. "Il bollettino quotidiano da settimane ci informa di indagini su nostri amministratori e dirigenti, dà un immagine deformata e quindi ingiusta del nostro partito". Continua Veltroni: "I nostri amministratori sono migliaia, migliaia di persone perbene. Al Paese voglio dire che il Pd è un partito di persone perbene, amministratori straordinari che sono un patrimonio per l'Italia". Il Pd, avverte, è un partito nel quale "non c'è posto per i disonesti". Al tempo stesso "non sappiamo se ci sono elementi di prova per i politici oggetto di provvedimenti, per tutti vale la presunzione d'innocenza. La magistratura deve procedere senza che da nessuna parte venga messo in discussione il principio di autonomia e indipendenza. Per noi la questione morale è centrale". Walter Veltroni, lancera' 'la fase due' del partito. "Il Pd e Di Pietro fanno due opposizioni diverse" aggiunge poi Veltroni, replicando così a chi nel partito chiede di "rompere con Di Pietro". "Il punto di debolezza dell'Idv è che alimenta le polemiche con noi, ma non si cimenta con la sfida dell'innovazione", continua il segretario del Pd che, a chi chiede una rottura, ricorda che "abbiamo modi diversi e separati di fare opposizione" e questa distanza è stata già manifestata in tre occasioni: "Quando ha stracciato l'accordo elettorale di fare un gruppo insieme, quando abbiamo deciso di non andare in piazza Navona e con una mia dichiarazione che ha aperto le pagine dei giornali. Questo - aggiunge Veltroni - non significa che a livello locale, anche con Udc e Prc, non ci possano essere convergenze su programmi e buona amministrazione". Infine il leader del Pd ricorda a chi critica l'alleanza con l' Idv che "con Di Pietro abbiamo condiviso un'esperienza di Governo con non poche contraddizioni".   "Non abbiamo l'illusione di fare tutto da soli, ma le alleanze per il cambiamento devono essere prima di tutto affidabili, e questa e' la cosa piu' importante, per la tenuta del governo".  In particolare il leader del Pd, si sofferma sui rapporti con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro: "il punto di debolezza dell'Italia dei Valori e' che ogni giorno fa una polemica con noi ma non si cimenta mai su proposte concrete sui temi che interessano il Paese. Gia' per tre volte negli ultimi mesi - ricorda il segretario del Pd - abbiamo detto in modo esplicito che si puo' fare opposizione in modo diverso: ad aprile quando Di Pietro ha stracciato gli accordi, quando abbiamo deciso di non partecipare alla manifestazione dell'IdV a piazza Navona e quando lo detto chiaramente in una mia dichiarazione che e' stato un titolo di tutti i giornali". Ma, precisa Veltroni, "non significa che a livello locale non si possano fare convergenze programmatiche".