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Giustizia, Berlusconi: "A gennaio la riforma"

Silvio Berlusconi

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«La riforma della giustizia è indispensabile. La presenteremo al primo Consiglio dei ministri di gennaio». Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa di fine anno, affermando che in Italia la giustizia civile e quella penale hanno tempi troppo lunghi, dai 5 agli 8 anni per la durata media dei processi.   Berlusconi ha sottolineato che «il fulcro della riforma del governo sarà la separazione degli ordini», tra magistrati giudicanti e pm. La riforma dovrà garantire tempi certi sia per la giustizia civile che per quella penale. «Auspico» che la riforma della giustizia sia «condivisa», ma «io credo che sarebbe considerata dagli italiani una farsa se mi sedessi al tavolo» con una opposizione che «mi ha definito Hitler». Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso della consueta conferenza stampa di fine a villa Madama. «Non credo di essere io a dover dare un segnale perchè sono io quello raggiunto quotidianamente dalle provocazione della sinistra», ha risposto il premier ad una domanda sulla possibilità di avviare un dialogo con l'opposizione sulla giustizia. «Io - ha aggiunto - sono e resto sempre un garantista e nei confronti della sinistra ho sempre detto che un cittadino è innocente fino a quando non sono esperiti i tre gradi di processo e anzi andato più in là, augurandomi che le accuse mosse a certi amministratori della sinistra possano essere ridimensionate». Una posizione, ha proseguito, «più garantista di questa non credo la si possa immaginare. Inoltre, è nostro auspicio una riforma condivisa il ministro è in Parlamento e i nostri gruppi della maggioranza hanno la più larga autonomia per sedersi con opposizione e decidere insieme una riforma che possa essere appunto condivisa». Tuttavia, ha aggiunto rispondendo a chi gli chiedeva se non debba essere lui a sedersi al tavolo, «io credo che sarebbe considerata dai cittadini italiani una farsa se mi sedessi al tavolo con chi mi ha chiamato Hitler, con chi mi ha chiamato con il nome di un dittatore argentino, o con chi ha detto che io sono un corruttore, il Diavolo o il più immorale dei cittadini italiani. Vogliamo fare un teatrino farsesco? Io non ci sto, ma chi ha in mano la riforma ha la più ampia libertà è autonomia» di poter mediare. Quanto al Pd, ha detto Berlusconi, «il Partito democratico dovrebbe finalmente togliersi questo vestito di partito giustizialista che si è messo addosso attraverso l'alleanza con il campione del giustizialismo italiano che è il signor Di Pietro» «Penso che il Partito democratico - ha concluso - debba prendere assolutamente una decisione al riguardo e definire per tutti i cittadini meglio quale è e deve essere la sua identità di partito democratico non solo nel nome ma nei fatti». «Purtroppo il clima negativo, la canzone della crisi che da giorni emerge dai giornali e dalla tv, che mette paura ad ascoltarla, ha portato a ridurre i consumi anche per quelle categorie di lavoratori, come i dipendenti pubblici, che hanno aumentato il loro potere d'acquisto» e che non rischiano certo il posto di lavoro. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ribadendo che la soluzione della crisi sta nella ripresa dei consumi. Berlusconi fa riferimento al fatto che il contratto degli impiegati pubblici è stato rinnovato con un aumento maggiore di quento non sia il tasso di inflazione. Per questo, sottolinea gli statali «hanno quest'anno proporzionalmente più risorse da spendere rispetto all'anno passato». Senza contare, aggiunge, i risparmi dovuto al calo delle tariffe per la riduzione del costo del petrolio.

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