Berlusconi: "Avanti con la giustizia Con Walter nessun dialogo"

Un giro di valzer cominciato martedì sera a cena con i deputati Pdl, passando per il brindisi con i senatori (giovedì), gli europarlamentari ieri a pranzo e nel pomeriggio gli auguri al suo partito. Ovvio, non solo le feste di Natale. L'agenda settimanale del premier, infatti, prevedeva anche numerosi appuntamenti istituzionali, un Consiglio dei ministri e alcune riunioni sulla ripresa dei lavori. Tra i primi ad arrivare nella sede di Fi Fabrizio Cicchitto, il ministro Sandro Bondi, Mario Valducci e il portavoce del partito Daniele Capezzone. Ad attendere il presidente del Consiglio, invece, c'è il coordinatore nazionale Denis Verdini. «Ecco il padrone di casa», esclama un cronista all'arrivo di Verdini. Ma lui precisa subito: «Il padrone di casa non sono io, ma è quello che sta arrivando. Noi siamo solo i portieri e siamo contenti così». Qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia del Cavaliere (causa anche il traffico che ieri ha paralizzato la capitale). Dopodichè, sirene spianate, scorta appostata, lo staff azzurro pronto, e il premier arriva alla meta. Insieme a Berlusconi, in macchina, c'è l'immancabile Sestino Giacomoni. Non appena il Cavaliere varca la soglia, alcuni musicisti cominciano ad intonare "Tu scendi dalle stelle", con tanto di zampogne e campane natalizie. Il Cavaliere saluta tutti: ci sono anche le deputate Paola Pelino e Gabriella Carlucci. L'intervento nel cortile di Fi non è lungo. Il premier rivendica i «successi» del governo (dalla risoluzione del problema rifiuti a Napoli fino alla messa in sicurezza delle banche italiane), con anche un pizzico di commozione parlando di Forza Italia. Il capo del Governo, infatti, racconta di aver ricevuto come dono dagli europarlamentari una spilletta d'oro con il simbolo di Fi: «Forse sarà l'ultima volta che ricevo un regalo del genere. Ma questo partito non morirà mai, rimarrà sempre nei nostri cuori». Si brinda rigorosamente con spumante italiano, accompagnato da pizzette rosse, panettone e pandoro farciti con il gelato. Berlusconi continua a parlare davanti ai rappresentanti azzurri. E parla ancora di giustizia. Dopo, essersi dichiarato apertamente «garantista», augurandosi al più presto il termine delle inchieste, il presidente del Consiglio chiude la porta ad ogni ipotesi di dialogo con il Pd, invitando a leggere le dichiarazioni di Veltroni: «Non credo che si possa fare niente insieme, fin quando questi signori si comportano come si sono comportati e continuano a comportarsi», tuona il premier. Sempre sulla giustizia, durante il pranzo con gli europarlamentari, Berlusconi ha lanciato anche una stilettata al programma Anno Zero, commentando la puntata di giovedì sera sulle inchieste e le intercettazioni di Napoli e definendola «una cosa inaudita a cui bisogna pore rimedio». Berlusconi, parla anche del G8, «una grande responsabilità per l'Italia», l'appuntamento cloù di giugno 2009. Che il Cavaliere già da mesi abbia cominciato a pensare alla sede, e all'accoglienza «ad hoc» per i vari capi di Stato, è cosa arcinota. Ma ieri ha anche annunciato una serie di viaggi proprio in vista del prossimo summit mondiale. Tra le mete programmate ci sono anche India e Cina. Terminato il discorso, e mentre tutti i partecipanti continuano a scambiarsi i rituali saluti ed auguri, il premier sale nell'ufficio di Denis Verdini. Un piccolo briefing con il coordinatore azzurro sui gazebo del Pdl (in piazza oggi e domani). Ma non solo. Verdini da al premier un'analisi, svolta dall'ufficio elettorale di Fi, sul voto in Abruzzo. Nello specifico, e come chiesto dallo stesso Berlusconi, lo studio riguarda il fenomeno dell'astensionismo. Risultato: sul Pdl ha pesato il 33%, e sul Pd il 41%. Anche per il presidente del Consiglio, ora, c'è qualche giorno di riposo in famiglia. Anche se, il premier sta già pensando alla ripresa dei lavori. Tanto è vero che, ieri, tutti i parlamentari del Pdl hanno trovato, nella loro casella postale, una lettera personale del Presidente. Berlusconi ringrazia per l'impegno di questi mesi, e per gli obiettivi raggiunti. Ma, dà a tutti appuntamento al 7 gennaio «per la fiducia al governo» sulla scuola. Della serie, vacanze sì, ma dopo l'epifania tutti a lavoro.