Torna la divisione tra Pci e Dc

Che sono appena finiti nel tritacarne giudiziario, senza avere peraltro potuto accumulare l'anzianità di servizio politico lamentata da Berlinguer, ravvisabile invece nel post-comunista Antonio Bassolino. Ma a sentire questo nome il capo dei probiviri del Pd ha reagito buttando il pallone fuori campo. «A Napoli - ha spiegato - assistiamo al fallimento politico di una classe dirigente. Si può dire che i reati vengono dopo». Resta allora da capire perché non si è provveduto a intervenire prima, quando i post-comunisti erano ancora soli, con le loro regole, non ancora disturbati dall'unificazione con i post-democristiani senza regole, o dalle regole troppo larghe e disinvolte. L'intervista di Luigi Berlinguer è clamorosa anche per i giudizi ch'egli ha espresso sulla magistratura con l'esperienza accumulata negli anni passati al Consiglio Superiore. Ha detto, in particolare: «Ho conosciuto molti magistrati cretini. Altri invece scelgono sempre il momento giusto per agire». Quel "giusto" potrebbe anche sembrare un giudizio positivo se non avesse questa coda: «E sono tantissimi gli esibizionisti». Tolti i "cretini", quelli dalla tempestività, diciamo così, sospetta e gli "esibizionisti", verrebbe voglia di chiedere a Berlinguer quanti siano, a suo parere, i magistrati normali, dei quali sia possibile fidarsi veramente. Se non lo vuole dire a noi, lo confidi almeno al povero Giorgio Napolitano, suo ex compagno di partito, oggi presidente della Repubblica, e quindi anche del Consiglio Superiore della Magistratura. Francesco Damato