Tremonti apre a Bersani sulle misure anti-crisi
Proprio sull'occupazione si è appuntata la discussione tra i due politici. Per Tremonti l'occupazione il «punto critico» nel 2009. Nel corso del meeting tenuto a Via XX Settembre - «il primo di una lunga serie» - Tremonti e Bersani, hanno concordato sulla necessità di interventi a favore di chi, a causa della crisi, è in procinto di perdere il lavoro, con un occhio di riguardo agli investimenti d'intesa con Regioni ed enti locali. «Oggi per me - ha spiegato Tremonti - è stato un giorno importante, ferme le differenze su alcune cose e le convergenze su altre, come metodo di lavoro è stato positivo». L'apertura è stata totale. «Il governo è disponibile ad accogliere emendamenti dell'opposizione al dl anti crisi all'esame della Camera» ha spiegato Tremonti. In cerca di sostegno ampio sui fondi da utilizzare a sostegno del welfare, «sono i fondi di coesione Ue che possono essere destinati a politiche per rafforzare gli ammortizzatori sociali e a strumenti di sostegno per l'occupazione e la disoccupazione che sono uno dei punti critici per il 2009». Sull'uso di questi fondi, ha osservato ancora il titolare del Tesoro, «stiamo trattando con la Commissione europea su quelli che spettano all'Italia perché restino in Italia nella misura maggiore possibile». Il responsabile dell'Economia ha poi precisato che «non c'è ragione di escludere una buona disponibilità di questi fondi». Bersani dal canto suo, nonostante abbia incassato il no alla proposta di una manovra di un punto di Pil e a interventi sui salari, ha espresso soddisfazione per «una discussione seria» che ha consentito di approfondire alcuni aspetti, primi fra tutti quelli degli ammortizzatori e degli investimenti d'intesa con Regioni ed enti locali. «Siamo contenti di poter ragionare insieme su ammortizzatori e investimenti, ha detto Bersani. «L'ipotesi di rafforzare questo intervento con i fondi di coesione - ha poi aggiunto il ministro ombra del Pd - non ci trova in linea di principi in disaccordo però non nascondo che ci sono dei problemi». Per Bersani dal punto di vista dell'Ue, infatti, questi «restano fondi formativi per cui si tratta di trovare una misura che riesca comunque a mettere insieme formazione e sostegno a disoccupazione o occupazione. Come il ministro diceva bisogna ascoltare anche le regioni - ha proseguito - perché stiamo parlando dentro l'universo di una programmazione che è stata già attivata, non stiamo parlando di soldi che sono semplicemente un salvadanaio ma dentro delle traiettorie». Bersani ha quindi osservato che «può esserci disarmonia tra le quote di risorse attribuibili a questa o quella regione e le quote di esigenze dal punto di vista degli ammortizzatori sociali. Si tratta quindi - ha concluso - di problemi da affrontare eventualmente in un tavolo di discussione.