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Abruzzo: Chiodi infilza il Pd Berlusconi trionfa

Chiodi e Berlusconi

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{{IMG_SX}} Il principale sfidante, Carlo Costantini, sostenuto da Pd e Idv, ha ottenuto il 42,67% dei voto. Rodolfo De Laurentiis, il candidato presidente Udc-Udeur ha ottenuto il 5,38%; Teodoro Buontempo (La Destra) 1,90%; Ilaria del Biondo (Partito dei Comunisti lavoratori) lo 0,76% e Angelo Di Prospero (Per il bene comune) lo 0,46%. Dunque, si puà già parlare di una vittoria del centrodestra. Un'ulteriore vittoria dopo le Politiche. Un'ulteriore successo che si aggiunge alle comunali di Roma (con Alemanno), le provinciali in Sicilia, le Regionali in Friuli e ancora in Sicilia: una sequenza interrotta solo dalla riconferma del centrodinistra, ma stavolta con l'Udc, in Trentino. Il successo in Abruzzo tuttavia ha un connotato nuovo e particolare. Anzitutto si tratta di un successo del centrodestra pur in presenza di un forte astensionismo. Tradizionalmente l'elettorato moderato è quello che maggiormente diserta le urne soprattutto se non c'è una grane mobilitazione nazionale. Stavolta, e un po' in controtendenza, con circa il 52% dei votanti (alle scorse Regionali nel 2005 furono poco meno del 70%) il centrodestra si afferma in maniera netta. Anzi, addirittura cresce rispetto a tutte le altre votazioni. Il dato ovviamnete si può leggere anche al contrario. Ovvero, l'astensionismo, la disaffezione al voto e ai propri partiti tradizionali colpisce a sinistra e anche in modo pesante. Indubbiamente il caso Sanitipoli, sebbene veda coinvolti anche esponenti della maggioranza nazionale, ha fatto la sua parte. Il Pdl tiene. Sfiora quota 37%. Che in una elezione locale significa tanto. Perché anche in Abruzzo si registra un piccolo trionfo delle liste locali. come il Movimento per l'autonomia dle siciliano lombardo che nelle montagne del Gran sasso supera il 35 oppure come la lista Rialzati Abruzzo che super il 6%. tuttavia sembra sfatato una delle grandi preoccupazioni che erano sorte all'atto della nascita del Pdl, e cioé che non avrebbe retto alla battaglia locale, alla sfida paesino per paesino, quartiere per quartiere, strada per strada. E anche la competition interna tra An e Forza Italia non sembra danneggiare il partitone berlusconiano. Già, Berlusconi. Si ritrova come per ora il grande beneficiato della crisi economica. Se le proteste della scuola e dell'università di ottobre avevano portato a una flessione dei suoi consensi, Silvio rinasce nell'urna. Per lui una pioggia di voti. Vince avendo scelto lui il candidato. E avendo tacitato i dissidi interni e dopo aver fatto in parte piazza pulita degli accattoni del centrodestra. Vince sbaragliando l'opposizione, facendo sprofondare Veltroni e sconfiggendo l'alleato di Di Pietro. Esce dal voto rinforzato e preparandosi ad essere come l'unico baluardo nello tsunami economico che si sta abbattendo sul Paese. In questo clima può veleggiare tranquillo verso le Europee di giugno, continua a restare in sella ben saldo al punto che la luna di miele non sembra avere fine.

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