Scoppia la guerra dei trasporti
L'avvio della linea ad Alta Velocità da Roma a Milano, tre ore e mezza di svizzera puntualità, apre prospettive importanti per il settore del trasporto ferroviario. Gli scioperi e i disagi che stanno accompagnando la transizione dall'Alitalia alla Cai, hanno compromeso l'immagine di affidabilità del trasporto aereo soprattutto tra la clientela business, che sta guardando con rinnovato interesse all'alternativa delle Fs. Milano-Bologna in 65 minuti, tre ore e mezza per collegare Milano a Roma e 4 ore e 50 minuti fino a Napoli, rappresentano una soluzione competitiva rispetto al trasporto aereo. Tant'è che ieri all'inaugurazione della tratta Milano-Bologna, c'era il gotha del mondo economico-finanziario italiano. Sul Frecciarossa sono saliti Gilberto Benetton, Gian Maria Cros-Pietro, Salvatore Ligresti, Elio Catania, Carlo Toto e Pierfrancesco Guarguagliani. A rappresentare il mondo delle banche Alessandro Profumo, Carlo Salvatori e Alberto Nagel. Presente anche Lamberto Cardia. Della politica Gianni Letta e il ministro della Difesa Ignazio La Russa. È un segnale chiaro che il treno è stato rivalutato dal mondo degli affari e della finanza che lo considera affidabile al pari, se non di più, rispetto agli aerei. «Così si crea un riequilibrio tra i diversi mezzi di trasporto» ha detto l'amministratore delegato dell Fs Moretti sottolineando che «finora l'Italia è stata troppo sbilanciata da un lato sulle auto e dall'altro sugli aerei». Nella visione di Moretti, infatti, «l'auto dovrà coprire le brevi distanze, il treno quelle medio-lunghe e l'aereo quelle lunghissime». Non solo. In contemporanea con l'inaugurazione della tratta ad Alta Velocità c'è stata la presentazione della nuova stazione centrale di Milano, rinnovata dopo tre anni di lavori. Intanto la Cai assicura che partirà dal 13 gennaio integrata con Air One anche se resta ancora aperta la questione con i piloti. Il presidente dell'Anpac, Fabio Berti, continua sulla linea della fermezza. «Senza il pieno coinvolgimento dei piloti il progetto della nuova Alitalia è senza futuro e destinato a fallire» ha detto esprimendo un giudizio negativo sul progetto di Colaninno. «Le assunzioni non hanno seguito i criteri previsti dell'anzianità e non c'è stato il coinvolgimento delle parti più importanti in gioco». Sulla pista di decollo della Cai c'è anche l'Antitrust. Ieri il presidente Antonio Catricalà in merito alla nuova Cai, ha avvertito: «Io sono il cane da guardia per gli italiani. Se ci saranno abusi l'Antitrust interverrà duramente». Catricalà ha anche chiarito che l'Antitrust non era chiamato ad «autorizzare la fusione Alitalia-AirOne, ma a verificare che fossero state adottate le misure necessarie» contro un ingiustificato rialzo dei prezzi.