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Il parere del geriatra

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«È letteralmente un non senso biologico quello di far andare in pensione le donne a 60 anni e non a 65 - spiega -. I dati scientifici danno ragione a Brunetta». Basando le sue tesi su pure ragioni mediche, Barnabei ricorda che fino a 70 anni gli italiani godono di buona salute: «La disabilità è del 7% ma per queste persone ci sono già le tutele». Le donne, intanto, sono più longeve, ricorda il medico, «soffrono di qualche acciacco in più ma è solo dopo i 75 anni che la salute peggiora concretamente». Allora, aggiunge, meglio restare sul posto di lavoro. «L'attività - dice - fa bene al cervello, fa da prevenzione alle malattie degenerative cone l'Alzheimer. E poi - conclude - un settantenne di oggi, uomo o donna, è come un cinquantenne di 30 anni fa. Insomma i dati scientifici danno ragione a Brunetta». Meno entusiasta Alessandra Servidori componente del Comitato Consultivo di Parità Uomo-Donna della Ue che invita alla cautela: «Sull'età pensionabile delle donne è bene ragionare con calma e obiettività. In ogni caso il ministro Brunetta pone dei problemi seri e reali sui quali si possono discutere i tempi e i modi».

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