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Appesi a un filo, lungo il fiume

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Il comitato si riunirà tra l'altro domani (oggi ndr) per una verifica di quanto fatto e soprattutto per affrontare la nuova ondata di maltempo prevista proprio a partire da lunedì e mettere a punto la gestione di questa nuova emergenza». In questi giorni a Roma avete messo in campo tutto quello di cui disponevate... «Abbiamo utilizzato tutto il necessario per affrontare i problemi connessi con l'esondazione dei fiumi e gli allagamenti dovuti all'eccezionale precipitazione atmosferica. In primo luogo i mezzi anfibi e gli uomini specializzati nel soccorso in acqua. I sommozzatori che ancora sono al lavoro insieme agli esperti del Saf, il nucleo Speleo Alpinistica e Fluviale, che hanno applicato la loro esperienza per risolvere non poche emergenze in questi giorni. Cinque elicotteri sono intervenuti per soccorrere e portare in salvo le persone che avevano trovato rifugio sui tetti nelle zone di Ponte Mammolo e Magliana. È stata sicuramente un crisi molto acuta. Nella sola giornata di sabato, con una situaione meteo favorevole, i vigili del fuco hanno effettuato oltre 200 interventi nella capitale». Un'emergenza che ha messo a dura prova il parco mezzi del Corpo? «Noi ci auguriamo di avere in futuro più mezzi a disposizione perché di fatto siamo insostituibili in simili occasioni, come hanno sottolineato tutti. Siamo gli unici in questo settore emergenziale di calamità naturali in grado di portare soccorso ai cittadini. Con qualunque tempo e in qualunque luogo. Certo, auspichiamo una maggiore attenzione per questo dispositivo con più stanziamenti e uomini. In fondo chiediamo di continuare a fare il nostro lavoro al meglio al servizio di cittadini. La disponibilità del bilancio dello Stato è ristretta. Ma anche in passato i vigili del fuoco non hanno potuto contare su stanziamenti cospicui. Quello che è stato fatto in questi giorni speriamo che serva ad avere più attenzione economica e non solo come riconoscimenti per i vigili del fuoco». Roma è stato l'impegno maggiore ma nel resto d'Italia? «Ci siamo trovati a dover intervenire in maniera massiccia in tutto il Sud d'Italia. Dalla Campania alla Puglia. Dalla Calabria alla Sicilia Orientale. Siamo stati in allerta in Toscana per l'Arno ma poi la situazione è rientrata abbastanza rapidamente. Le nostre colonne mobili hanno praticamente percorso tutta l'Italia». Mau. Pic.

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