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I ladri non risparmiano nemmeno Montecitorio

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Quello accaduto nel corridoio della «Corea», dove affaccia l'ufficio dell'agenzia di viaggi e che corre parallelo al «Transatlantico», è solo l'ultimo dei furti che ogni anno si verificano nei nove palazzi di Montecitorio che tra San Macuto, Vicolo Valdina e Palazzo Marini nel 2008 sono stati 26. «Un evento grave dentro il palazzo della legalità», lamenta l'ex deputata derubata del suo visone beige chiaro e costretta ieri a lasciare il palazzo in tailleur. Un sinistro che tuttavia sarà risarcito, come accade per ogni visitatore che varchi la soglia dei palazzi di Montecitorio che abbia subito e, regolarmente denunciato, un furto alle autorità competenti. Il palazzo ha infatti stipulato un contratto assicurativo che prevede una franchigia minima di 600 euro e che interviene quindi a copertura del danno a partire dal valore minimo di questa cifra. E non avvia in questi casi nessuna procedura interna: si tratta di un reato - spiegano negli uffici competenti - e in quanto tale la caccia al ladro è di competenza dell'autorità giudiziaria. E il sinistro viene quindi liquidato sulla base al valore dichiarato dal danneggiato. Ma, dai divani del Transatlantico agli uffici del palazzo, ogni anno vengono anche smarriti gli oggetti più disparati: dai cellulari, ai computer, dai soprabiti fino ai gioielli che i legittimi proprietari, in molti casi, si dimenticano di rivendicare.

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