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Crisi della stampa «rossa» Anche Concita non tira più

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I dati li fornisce il quotidiano Italia Oggi che sottolinea come, in poco più di un anno, nelle edicole si è passati dai 5,4 milioni di quotidiani venduti ai 4,5 milioni dell'autunno 2008. E sembra che a subirne i danni maggiori siano proprio quelli vicini al mondo della sinistra. Il più preoccupato della crisi è L'Unità: il giornale, fondato da Antonio Gramsci e diretto dalla fine di agosto da Concita De Gregorio, ha infatti investito 2,5 milioni di euro per la nuova grafica e per il rilancio d'immagine. Risultato: ha perso circa cinque mila copie in un solo anno e si sta stabilizzando a quota 43 mila. Anche Il Riformista di Antonio Polito fatica ad arrivare alle 15 mila copie nonostante la nuova versione a 32 pagine tutte a colori. Ma pure Repubblica non è tranquillissima. Sebbene abbia una tiratura ben più alta degli altri quotidiani, sta risentendo del taglio delle operazioni commerciali nelle scuole. Chi invece non se la sta passando bene è sicuramente Il Manifesto. Dovrebbe vendere 30 mila copie invece arriva appena alle 20 mila. Infine a temere la chiusura è Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista, che è già in perdita di 4 milioni di euro.

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