Berlusconi, addio ottimismo

Le polemiche su Sky sono ancora virulente ma è soprattutto la situazione economica a preoccuparlo. La notizia dei tagli all'organico annunciati dalla Telecom è l'ennesima conferma che la crisi è più pesante delle previsioni e che gli sviluppi sono ancora non quantificabili. Se cominciano a tagliare le grandi aziende, è il timore di Palazzo Chigi, chissà cosa può accadere a cascata nelle piccole e medie imprese. La prospettiva di un'emorragia di occupati, del massiccio ricorso alla cassa integrazione, di un esercito di prepensionamenti sono uno scenario drammatico per il governo a cui ben poco possono le risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali decise con il decreto anti crisi. Si capisce di qui l'elogio di Berlusconi alla trasformazione delle Poste da «pachiderma burocratico, palla al piede dello Stato, realtà politico-clientelare, a modello di eccellenza tecnologica grazie alla trasformazione messa in atto dall'amministratore delegato Sarmi». E le Poste, secondo il premier dovrebbero essere prese a modello da tutta l'amministrazione pubblica. E sulla crisi e il decreto ieri sono arrivati altri chiarimenti dai ministri dell'Economia Tremonti e dello Sviluppo Economico Scajola. «Le bollette devono scendere e il governo ha attivato meccanismi che le faranno scendere. Sse si fossero bloccate le tariffe - spiega Tremonti - non sarebbe stata un'operazione giusta perchè considerato che scenderà il costo delle materie prime, le bollette scenderanno ma noi vogliamo che scendano di più». E su questo Scajola ha aggiunto che «il calo deiprezzi dell'energia consentirà alle famiglie italiane di risaprmiare tra i 2.800 e i 3.000 euro dei costi per gas e elettricità nel 2009». Secondo il ministro la tendenza al raffreddamento continuerà anche il prossimo anno. «Ci sono segnali che ad aprile e giugno ci sarà una ulteriore riduzione». Scajola si è poi detto favorevole ad aiuti al settore dell'auto in linea con l'Unione europea. Il ministro ha sottolineato che il settore dell'auro sta soffrendo molto e nel 2008 ci sarà un calo delle vendite di un terzo. Tremonti annuncia una correzione sul decreto anti crisi per le detrazioni al 55% per le ristrutturazioni che garantiscono il risparmio energetico. La modifica si riferisce al fatto che «non ci sarà la retroattività e il Parlamento correggerà questo punto». Il tutto deve rispondere al principio che «i crediti d'imposta non possono essere un bancomat»; ovvero non possono essere introdotti crediti d'imposta che non sono sufficientemente coperti. Tremonti ha risposto alle critiche dell'opposizione. «Chiedete una detrazione di 400 euro a famiglia. Nel decreto c'è e in alcuni casi sono anche di più di 400 euro». La social card? «La adottò anche Kennedy». Quattro euro un'elemosina? «Forse nei salotti...». E infine la norma sui mutui: «Ha un costo molto limitato ma avrà un effetto positivo di fiducia. Quello che fa stare bene non è solo l'attribuzione di un vantaggio ma anche l'eliminazione di uno svantaggio». Quanto alla flessibilità data da Bruxelles sul Patto di stabilità Tremonti sottolinea che l'Italia ha un debito pubblico record. «Sul deficit vogliamo fare i fenomeni?» e evidenzia che la prima economia europea, la Germania, che non ha lo stesso debito ha scelto di non utilizzare la leva del deficit per finanziare le misure anti-crisi.