Uil: «Si elevi la soglia per il bonus a 35 mila euro»
Così il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, commenta la proposta arrivata oggi dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ai sindacati cugini per una iniziativa unitaria di riforma. «Per questo la Uil propone da tempo di diminuire le tasse solo a lavoratori dipendenti e pensionati. Sull'insieme di questi temi si è realizzata una positiva convergenza tra Cgil, Cisl e Uil nella piattaforma sul fisco che, per la Uil, può essere utilmente rilanciata», prosegue riconoscendo al bonus fiscale, varato dal governo, la giusta direzione di marcia. «La Uil propone che nel corso della conversione del decreto il Parlamento elevi la soglia massima per l'accesso al bonus fino a 35.000 euro. Questo è un obiettivo che le forze politiche possono conseguire in modo bipartisan. Anche la Uilm è intervenuta sulla piano anti-crisi del governo. Per il sindacato dei metalmeccanici infatti «è importante aver riservato il "bonus famiglie" al lavoro dipendente e ai pensionati perché rappresenta un primo segnale di risposta alla richiesta della Uil di intervenire sui redditi fissi falcidiati da anni dalla dinamica dei prezzi e dal fisco». La Uilm definisce poi «apprezzabile la conferma della detassazione dei premi aziendali, innalzandone le soglie a 6000 euro annui per tutti coloro che guadagnano fino a 35 mila euro lordi e importanti gli interventi sugli ammortizzatori sociali, in particolare per la "Cassa in deroga" e per le tutele destinate ai lavoratori somministrati o con contratto a termine che hanno perso o perderanno il lavoro per la crisi economica». Tuttavia i provvedimenti del Governo «risultano insufficienti perché non sono state destinate risorse per detassare il salario dei lavoratori dipendenti e le pensioni». Questo giudizio,conclude la direzione nazionale Uil, «non giustifica uno sciopero generale, tanto più uno sciopero come quello del 12 dicembre p.v. proclamato dalla Cgil in perfetta solitudine». Cosa della quale è certo anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: «Lo sciopero generale della Cgil non avrà successo».