Si uccide l'ex assessore del Pd di Napoli travolto nello scandalo dei rifiuti
Nugnes era stato sottoposto agli arresti domiciliari il 6 ottobre scorso, misura in seguito sostituita dal divieto di dimora nel quartiere di Pianura. Il 20 ottobre si era dimesso dal suo incarico. La moglie e il fratello hanno tentato di rianimare l'esponente politico dopo averlo trovato impiccato in un sottoscala, ma senza esito. Nugnes (ex Dc, Ppi e Margherita, poi confluito nel Pd) era stato sospeso dal Partito democratico in seguito al coinvolgimento nell'inchiesta. Il divieto di dimora a Pianura era stato ridotto con il permesso di recarsi nella sua abitazione di via Grottole tre giorni alla settimana: lunedì, mercoledì e venerdì. Negli altri giorni risiedeva in una casa a Quarto, in provincia di Napoli. Alla base del gesto vi sarebbero «motivi personali», secondo quanto spiegano persone che erano a lui vicine prima dell'avvio dell'inchiesta giudiziaria. Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha appreso piangendo la notizia del suicidio di Nugnes mentre stava inaugurando due edifici scolastici. Profondamente commossa, il sindaco aveva detto di volersi recare con il suo vice, Tino Santangelo, nell'abitazione dove Nugnes si è tolto la vita poi ha deciso di attendere qualche ora ma poi ha soprasseduto. Infatti ci sono stati momenti di forte tensione sotto l'abitazione di Nugnes. La Procura ha avviato un'inchiesta per istigazione al suicidio e i carabinieri hanno già fatto primi interrogatori. Per Villari (Vigilanza Rai) è «una tragedia che dimostra com certi meccanismi stritolano». Labocetta (Pdl»: «Torna il clima degli anni '90». Lusetti (l'unico big Pd): «Siamo sgomenti, Giorgio ha dedicato la sua vita alla sua città». Il Procuratore Lepore ha detto di non credere che il motivo possa essere l'inchiesta.