Micro lavori per la città senza tasse locali Arrivano i commissari per accelerare le opere
A rendere operative le risorse stanziate, riorganizzando anche i fondi europei, sara la prossima riunione del Cipe che, se non ci saranno ulteriori slittamenti, sarà convocata entro pochi giorni ed avrà anche il compito di finanziare un programma per la sicurezza delle scuole. Non passeranno per il Cipe, invece, «i micro-progetti di arredo urbano o di interesse locali operati dalla società civile nello spirito della sussidiarietà». Prevede che per la realizzazione di opere di interesse locale gruppi di cittadini organizzati possono formulare a Comuni ed enti locali proposte operative di pronta realizzabilità, indicandone i costi e i mezzi di finanziamenti (senza oneri per l'ente territoriale). Passati i 60 giorni scatterà poi il silenzio assenso, e i lavori possono partire, sotto la responsabilità del gruppo che li ha proposti. Le spese potranno essere detratte al 36% dalle imposte sui redditi e non possono dare luogo a «oneri fiscali ed amministrativi a carico del gruppo che li attua», fatta eccezione del pagamento dell'Iva. Oltre a questi progetti «a pronta cassa», che potranno mobilitare subito risorse, il decreto riorganizza le risorse statali del Fas (il fondo per le aree sottosviluppate) che, pur mantenendo l'85% della destinazione al Sud, punta a finanziare gli interventi infrastrutturali, non solo per le scuole, ma anche per i musei, le aree archeologiche e le carceri. Arrivano delle norme che ne velocizzano la realizzazione. I ricorsi giudiziari non bloccheranno più le opere infrastrutturali ma comporteranno, nel caso, il risarcimento dell'eventuale danno. Arrivano inoltre i commissari straordinari che avranno il compito di vigilare su tempi e procedure.