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Il Pd sprofonda

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Macerie ovunque. E se un problema sembra avviarsi a soluzione, ecco che subito ne esplode un altro. Ieri ad esempio, l'intera giunta della Regione Basilicata, guidata dal Democratico Vito De Filippo si è dimessa. Ed ora si fa strada l'ipotesi di elezioni anticipate. Ma ecco nel dettaglio tutti i tormenti del «povero Walter». Basilicata. Che ci fosse qualcosa nell'aria lo si era capito giovedì quando il vicepresidente della giunta Vincenzo Folino (Pd) aveva lasciato il propio incarico assumendosi, in una lettera inviata al governatore De Filippo, la propria «parte di responsabilità per l'inadeguatezza del governo regionale». Un giorno di riflessione e, ieri, le dimissioni in blocco di tutta la giunta. La crisi potrebbe concludersi con la formazione del terzo governo della legislatura (iniziata nel 2005), ma l'opposizione di centrodestra chiede le elezioni anticipate. Sardegna. Il governatore Renato Soru si è dimesso in polemica con la propria maggioranza. Il motivo ufficiale è la bocciatura di un emendamento del presidente alla legge urbanistica regionale ma in realtà, alla base delle dimissioni, ci sarebbe lo scontro con la componente fassiniana del partito capitanata da Antonello Cabras. I due si erano già affrontati nella corsa per la segreteria sarda del Pd. Aveva vinto il secondo, ma da quel momento, la frattura era diventata insanabile. Così, dopo mesi di tensioni, Soru ha deciso di rovesciare il tavolo. Per ricandidarsi alle prossime elezioni il governatore avrebbe chiesto carta bianca sula scelta delle candidatura e sulla composizione delle liste. Torino. Il sindaco Sergio Chiamparino ha lanciato l'idea di un Partito Democratico del Nord autonomo da Roma su tutto: «alleanze, scelte programmatiche, gruppi dirigenti». Uno schiaffo al segretario Veltroni che ha già raccolto l'appoggio del sindaco di Venezia Massimo Cacciari (uno degli esponenti del Pd più critici verso la gestione veltroniana) e del presidente della provincia di Milano Filippo Penati. Proprio nel capoluogo lombardo i tre «dissidenti» terranno un vertice il prossimo 10 dicembre. Firenze. Gianni Biagi e Graziano Cioni, assessori comunali della giunta Domenici, sono indagati per corruzione nell'ambito di un'inchiesta sulla trasformazione urbanistica dell'area di Castello, alla periferia nord-ovest di Firenze, di proprietà di Fondiaria Sai, gruppo Ligresti. Il primo si è dimesso dal proprio incarico, il secondo no e correrà alle primarie per scegliere il candidato Pd alla poltrona di sindaco. Ma i problemi non finiscono qui. Anche Alberto Formigli, capogruppo democratico a Palazzo Vecchio, è al centro delle polemiche per la sua partecipazione in una società che si è aggiudicata il project financing di una piscina comunale. Sempre lui poi, è indagato (corruzione) per in un'altra inchiesta che riguarda un complesso residenziale. Bologna. Dopo la decisione di Sergio Cofferati di non correre per un altro mandato da sindaco, nel partito si è aperta la resa dei conti. Il 13 e 14 dicembre si celebreranno le primarie. Il favorito è il prodiano Flavio Delbono (sostenuto anche da Veltroni ndr) ma in campo c'è anche Maurizio Cevenini, popolarissimo presidente del Consiglio provinciale. E non è escluso che l'occasione possa servire per lanciare qualche messaggio a Veltroni. Roma. L'elezione blindata dell'ex assessore veltroniano Roberto Morassut alla carica di segretario regionale ha sollevato diversi malumori. I dalemiani non hanno partecipato al voto e aspettano la possibilità di «regolare» i conti in sospeso. Napoli. Il suicidio dell'assessore comunale Giorgio Nugnes e le dimissioni del suo collega Enrico Cardillo sollevano qualche dubbio sulla gestione della giunta Iervolino. Inoltre è ancora senza soluzione il «caso» Bassolino. Al governatore potrebbe essere offerto un seggio alle europee, ma non è detto che accetti. Così come non è scontato che accetti di fare un passo indietro rispetto alla politica campana. Crotone. Qui il problema si chiama 'ndrangheta. Ieri si è dimesso il capogruppo del Pd al consiglio comunale Giuseppe Mercurio indagato per l'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa. Mercurio, secondo la Procura, sarebbe stato eletto grazie al sostegno delle cosche crotonesi in cambio del suo appoggio al progetto del villaggio turistico Europaradiso.

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