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Rivoluzione rinviata causa pioggia L'Onda s'infrange alla Sapienza

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Sono stati sconfitti alle votazioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesce negli organi colleggiali della Sapienza e ieri hanno subito l'umiliazione di veder fallire una manifestazione che avrebbe dovuto bloccare, per l'ennesima volta, Roma. Cinque i cortei che dovevano attraversare la Capitale. Il primo in partenza da piazza Barberini, il secondo da piazza Repubblica e gli altri tre rispettivamente da piazza Fiume, piazzale Aldo Moro e piazzale Ostiense. Meta comune il ministero della Pubblica istruzione a viale Trastevere. Alla fine solo uno è riuscito a formarsi. Alle nove e mezza un centinaio di studenti si sono radunati sotto Palazzo Grazioli, l'abitazione romana di Silvio Berlusconi, urlando slogan contro il premier e contro le sue dichiarazioni dopo la tragedia avvenuta a Rivoli. I manifestanti hanno poi raggiunto gli altri studenti che si trovavano in Piazza Barberini formando un esiguo gruppo che ha iniziato a sfilare. Ma, poco dopo, forse a causa della pioggia incessante, il corteo si è sciolto senza minimamente avvicinarsi alla sede del dicastero di Maristella Gelmini. Eppure a protezione del Palazzo erano schierate la Polizia di Stato (a destra) e la Guardia di Finanza (a sinistra). In totale erano state mobilitate più di dodici tra fuoristrada e camionette pronte a isolare i manifestanti. Inutilmente però visto che lì nessuno studente ha mai messo piede. La tranquillità ha regnato sovrana per tutta la giornata e le uniche persone che erano piantonate di fronte al ministero erano quelle che stavano aspettando di prendere l'autobus. Dei possibili cortei in arrivo nemmeno l'ombra. Ad un certo punto una telefonata sul cellulare di un poliziotto fa rompere le righe: «Andiamo, qui oggi non arriverà nessuno a manifestare». Cosi, una dopo l'altra, tutte le volanti se ne sono andate. Un piccolo blitz invece è riuscito agli studenti che hanno preferito, ai cortei sotto la pioggia, l'Aula magna della Sapienza (che è al coperto). L'occasione della cerimonia di inaugurazione del 706esimo anno accademico del primo ateneo capitolino era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Così, dopo aver forzato i blocchi, al grido di «vergogna, vergogna» o «siamo l'onda che vi travolge», un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione impadronendosi dell'Aula mentre il rettore, Luigi Frati, concludeva prontamente la cerimonia e si allontanava. Ma anche l'azione dimostrativa non ha cancellato il flop tanto che uno degli organizzatori, rappresentante dell'Unione degli Studenti, si è giustificato: «La manifestazione è andata male per colpa della pioggia e del poco tempo che hanno avuto alcune parti del movimento per organizzarsi». Un fallimento che, però, non fa demordere i Colletivi. Il 12 dicembre infatti hanno intenzione di riempire le piazze, aderendo allo sciopero generale promosso dalla Cgil.

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