Il Governo vara il decreto anti crisi
Bonus straordinario da 200 a mille euro per famiglie (comprese quelle con portatori di handicap), pensionati e lavoratori dipendenti disagiati. Per il 2009 il bonus sarà alimentato con un fondo di 2,4 miliardi. Si tratta di un bonus di 200 euro a componente del nucleo familiare con tetti differenziati a seconda dei redditi, fino a un massimo di 22mila euro. Esclusi dal beneficio i lavoratori autonomi, i titolari di partita iva e chi ha redditi fondiari superiori a 2.500 euro. La richiesta va presentata entro il 31 gennaio con autocertificazione mediante modulo dell'agenzia delle entrate e il beneficio sarà erogato da sostituti d'imposta e enti pensionistici. Il decreto legge anti crisi sospende per tutto il 2009 «l'efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato ad emanare atti aventi ad oggetto l'adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici». Un provvedimento che potrebbe modificare i meccanismi su cui si basa l'attività dell'auhority dell'energia anche nell'ambito della fissazione delle tariffe elettriche di distribuzione. Il Dl prevede inoltre la deduzione dall'Ires della quota irap che insiste sul costo del lavoro e degli interessi. Il pacchetto fiscale dedicato alle imprese, secondo la bozza di provvedimento contiene anche la riduzione dell'acconto di ires e irap del 3% per il periodo di imposta 2008. Inoltre, per il periodo 2009-2011, in via sperimentale, il pagamento dell'iva avverrà al momento dell'effettiva riscossione del corrispettivo. Arrivano inoltre fondi per la messa in sicurezza delle scuole ma anche per l'edilizia carceraria, le opere di risanamento ambientale, museali e archeologiche ed interventi di innovazione tecnologica. Lo prevede l'articolo 18 della bozza di decreto esaminata stamane in Cdm. Il Cipe, presieduto «in maniera non delegabile» dal premier, entro un mese dall'entrata in vigore del decreto assegnerà per questo «una quota delle risorse disponibili del Fas». Resta fermo il vincolo di destinare l'85% delle risorse Fas al Mezzogiorno.